Profondo Rosso

Da Daytona a Marchionne

Oggi sono passato da Daytona.

Ricordi di infanzia sbiaditi.

Tre Ferrari in parata trionfale.

E anche una impresa inattesa di Giacomo Agostini in una 200 Miglia.

Ho pensato a Marchionne.

Non per ossessione.

Perchè in un posto come Daytona capisci, ammesso ti interessi, che le corse sono passione.

O ce l'hai.

O non ce l'hai.

Magari la puoi scoprire: spero sia il caso del nuovo presidente della Ferrari.

Al quale comunque debbo in anticipo una soddisfazione.

Talvolta, in questa sede, mi sono imbattuto in amici che pontificavano: ah, ma la Rossa ha smesso di vincere da quando Montezemolo ha preso a fare tante altre cose, la Fiat, la Confindustria, eccetera eccetera.

Non per niente l'avevo ribattezzato il 'multipresidente' e non mi riferivo alla Multipla.

Chissà ora quei Cloggari così convinti di aver individuato le cause del declino, con Marchionne che legittimamente nemmeno è uno e trino, è molto di più.

La verità è che si possono far bene insieme cose diverse, a patto di sapersi circondare dei collaboratori giusti.

Esercizio nel quale a lungo LCDM era stato bravissimo.

Marchionne, vedremo e vedrete.

Quanto alla passione, chissà.

Daytona non è Detroit, però...

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