Profondo Rosso

Alo, le ragioni del cuore (e della mente)

Sono mesi che si sente parlare del possibile addio di Alonso alla Ferrari.

A breve la situazione si chiarirà, in un senso o nell'altro.

Dirò qui come la penso, anche a futura memoria.

1) Io so come la pensa Mattiacci sull'argomento. Non conosco invece le intenzioni di Marchionne, che debutta da 'presidente di fatto' con una simile patata bollente da sbucciare.

2) Fernando Alonso è un grande campione. L'ho sempre affermato senza incertezza alcuna. Non l'ho mai reputato il Messia del volante, semplicemente perchè sono vecchio e ho visto i piloti di altre generazioni.

3) Nel 2009 ho sostenuto che la Ferrari sbagliava NON ad assumere lo spagnolo (mai si erra, assumendo un campione) ma a prenderlo al posto di Raikkonen. Io ero per il Dream Team cinque anni fa e figuriamoci se ho cambiato idea per gli eventi del 2014. La mia tesi era tale PRIMA dello schianto di Massa a Budapest, oviamente non l'ho modificata DOPO quello schianto,

4) Rimango convinto che sia nel 2010 che nel 2012, con un partner più efficace di Felipe, cioè capace di portar via punti a Vettel, ecco, Alonso avrebbe vinto due mondiali. Non esiste la controprova. ok. But I believe so.

5) Ho detto e scritto, all'epoca, che fece male la Ferrari a non chiedere ad Alonso, in ingresso a Maranello, una semplice frase di 'contrizione', mettiamola così, per le scempiaggini che aveva propalato a proposito della Ferrari medesima nella fase 'briatoresca' della sua carriera. Sarebbe stato un gesto prezioso e gratuito, non costoso. Ci sono fans che hanno memoria d'elefante e le frasi su Schumi all'epoca del dualismo e la vicenda della spy story McLaren faticavano (e ancora faticano, I suppose) a digerirle. Questo non c'entra con il pilota e con il suo rendimento, riguarda un clima, una atmosfera, un ambiente. Mi dissero che avevo torto e che la prima vittoria avrebbe cancellato tutto. Temo non sia andata così, almeno per un settore non marginalissimo di popolo rosso.

6) Dopo di che, per cinque anni la Ferrari non è MAI stata in grado di garantire a Fernando la macchina più veloce. Questo è un fatto e stop, solo i citrulli possono asserire che nel 2010 la Red Bull fosse più lenta. Via, via, con me non attacca.

7) E' certamente vero che Alonso, in questi cinque anni, ha dato il 101%. Ha molto spesso fatto rendere la macchina più di quanto la vettura valesse, con il suo talento. Anche questo, è innegabile e per questo è un grande. Io sono raikkoniano e lo resto e il Biondino si rifarà, ma non c'è dubbio che i dati 2014 siano eloquenti, qualunque sia la premessa di partenza (la monoposto costruita sullo stile di Nando, il muretto, bla bla).

8) Alonso non è Schumi. Non lo è mai stato. Non parlo del valore del pilota: ognuno può avere l'opinione che vuole, ci mancherebbe. Non è Schumi perchè ha un carattere diverso, perchè nelle difficoltà non riesce a trattenere la frustrazione (i suoi pubblici commenti nell'autunno del 2012, a mondiale apertissimo!, erano sale sulle ferite dei 'suoi' ingegneri), perchè non viene aiutato da chi lo circonda. Non è una critica, è una constatazione. Alonso ha un modo di vedere e vivere le cose e le corse diversissimo da quello di Michael. A Maranello lo avevano preso per un clone del tedesco, ma era una allucinazione ottica. Ancora: non parlo dei risultati, i due mondiali persi da Nando all'ultima gara nel 2010 e 2012 valgono i due titoli mancati da Michelone nel 1997 e nel 1998. Se vogliamo proprio essere onesti, la differenza, al di là delle citate diversità caratteriali, l'ha fatta il quinto anno e non per colpa dello spagnolo. La Rossa del 2000 del tedesco forse non valeva la McLaren di Hakkinen,ma era lì. La Rossa del 2014 è un cesso e non ci sono responsabilità dei piloti in questo disastro tecnologico.

9) Questo per il passato. Oggi, se Alonso non ha più fiducia nella Ferrari, a prescindere dal frenetico turn over in azienda (deve essere rimasto solo l'usciere, per la gioia di alcuni cloggari fanatici di Robespierre, alè, avanti con la ghigliottina, fanciulli), se sente di sprecare il suo talento per una causa persa in partenza, fa bene a staccare la spina. Non c'è contratto che tenga, quelle sono faccende da legulei, un pilota non può restare dove ritiene di essere fuori posto. Se invece appartiene alla sua mente l'idea (che è mia, di qualcun altro, non necessariamente di tutti, ci mancherebbe) che un mondiale vinto con la Rossa non ha prezzo e non ha valore, è un bene assoluto, beh, allora è giusto si dedichi al completamento dell'opera, sapendo che potrebbe, l'opera, non essere mai conclusa.

10) Io, non avendo propensione al leccaculismo, sono talvolta considerato un anti Alonso. Vero niente. Spero rimanga, come ho scritto è un grande campione e io i grandi campioni adoro vederli nell'abitacolo della Ferrari. Ma se non ci crede più, ripeto, ce ne faremo una ragione. E' dura, sarà lunga, Marchionne è un'incognita, Mattiacci è un rebus, ma siamo sopravvissuti senza Lauda e tragicamente senza Gilles e pure senza Schumi. Ohi, ce ne faremo una ragione.

Ps. Nelson66, amico fraterno di una vita, mi segnala che qui sotto pullulano i cretinetti. Sono stato in viaggio e da venerdì scorso non leggo, nemmeno di sfuggita, i vostri commenti (forse perdo poco, chissà).

Io dal 2006 scrivo sempre la stessa cosa: rispondo SOLTANTO delle mie opinioni, le offro alla riflessione del prossimo, il prestigio esterno (nullo, poco, enorme, come volete) di questo ameno clog dipenda esclusivamente dalla credibilità o meno delle mie tesi e dei miei pareri. Non viene tradotto in ventidue lingue, il blog, perchè qualche scemo, sempre qua sotto, si azzuffa stolidamente. Nè la mia felice carriera, ormai al tramonto, dipende dai numeri: e su, mi firmo ovunque da quarant'anni, per piacere.

Il resto riguarda la buona educazione di chi passa di qui, qui sotto. C'erano idioti in transito nel 2007, ci sono nel 2014. Il mio consiglio è sempre quello: ignorateli. Grazie.

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