Profondo Rosso

La Ferrari, Clark e una sentenza

Dubito che il mio amico Marco Mattiacci, professionalmente cresciuto nel sud est asiatico e nelle Americhe, possa capire la storia che segue.

Lo inviterò a cena per dargli una spiegazione.

Comunque, ecco qua.

Ieri il Tribunale del lavoro di Modena ha ordinato alla Ferrari, reparto corse, di 'riassegnare l'ingegnere David Steve Clark' alle mansioni di 'responsabile ingegneria di pista'.

Vi racconto la storia perchè non tutti comprendono quanto sia complicato fare Formula Uno in Italia.

Clark è certamente un ottimo specialista di cose inerenti ai Gran Premi.

Aveva lavorato in McLaren e Mercedes, prima di essere assunto a Maranello su segnalazione dell'ottimo Pat Fry.

Eravamo all'alba del 2013.

Presumibilmente le cose non hanno funzionato come sperato, tanto che chi comandava in Ferrari, alla fine del 2013, più o meno, ha ritenuto di spostare il citato Clark ad altre mansioni. Per essere precisi, il valente tecnico è stato trasferito all'area che si occupa dei rapporti con il Coni, il comitato olimpico italiano. Con il quale la Ferrari storicamente collabora per sviluppare progetti in funzione delle gare di bob, slittino, eccetera.

Clark, che ripeto certamente è bravissimo, si è sentito mortificato non solo nell'orgoglio, ma nella stessa identità professionale.

Cioè, ha fatto causa.

E l'ha vinta, ieri.

Secondo la magistratura del lavoro, è stato 'demansionato'.

Tralascio qualunque riflessione su Renzi (che a me, se interessa, garba poco) o sull'articolo 18 (che qui non c'entra una mazza), eccetera.

In compenso, o la Ferrari lo rimette dove stava ai box (subito sotto Pat Fry, sopra Stella e gli ingegneri di macchina) o gli assicura posizione equivalente, che tra parentesi non so cosa cappero possa indicare, in un contesto specialissimo come quello dei Gran Premi.

Racconto la vicenda perchè magari tutti possano intuire in quale misterioso, esoterico caos sia precipitato il povero Mattiacci (e prima di lui, va da sè, lo sventurato Domenicali).

Questa è l'Italia.

In Italia ci sta (per ora, Marchionne is coming) la Ferrari da Gran Premio.

Meglio rendersene conto, al netto delle molte stronzate che vengono, anche qui sotto, elaborate da chi non sa una beata mazza.

Ps. La cosa più carina della sentenza del Tribunale è un passaggio dove si racconta CHI, materialmente, in Ferrari, nel corso del 2013 si sia occupato dello sviluppo della famosa/famigerata power unit 2013. Per carità di patria, mi fermo qui. Ma voglio sempre più bene al povero Marmorini.

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