Profondo Rosso

La bella (e inutile?) lezione di Vettel

Sarebbe cosa buona e giusta non lasciare scivolare nell'oblio le scene finali del Gran Premio del Messico.
Mi riferisco alla lezione di stile impartita da Seb Vettel, anche a beneficio (temo inutilmente, ahimè) di taluni frequentatori di questo mio giardino web.
Voglio dire questo.
Si possono avere opinioni diversissime sull'andamento del campionato di Formula Uno datato 2017.
Si può stare dalla parte di Hamilton o da quella di Vettel o da quella di Verstappen o da quella di Stroll, eccetera.
Si può polemizzare su un evento, avere una simpatia o una antipatia e bla bla bla.
Per dire, io sono dichiaratamente ferrarista (sempre di rito raikkoniano, eh eh) e me ne vanto pure.
Capisco e rispetto chi non la pensa come me. Esempio: per me Vettel ha fatto una splendida stagione ma mai mi verrebbe in mente di offendere chi invece giudica il rendimento di Seb in maniera opposta.
Ci sta. E' il bello del confronto.
Soprattutto, alla fine della fiera occorre prendere atto del risultato. Anche se non ci piace.
La lezione messicana di Vettel è stata, al riguardo, meravigliosa.
Credo umanamente gli roda, aver perso un campionato che lo ha visto leader da Melbourne a Monza.
Eppure, quando l'aritmetica lo ha definitivamente condannato, ha aspettato Hamilton sulla pista, gli ha reso omaggio con un gesto bellissimo e ha reiterato le congratulazioni nel dopo gara.
Questo è lo spirito sano e santo dell'automobilismo e più in generale dello sport.
Se ci riesce chi si gioca anche la pelle per provare a vincere a 300 all'ora, beh, perché non sperare che il buon esempio contagi chi digita opinioni sul web?...

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