Diamo un nome alla nuova Ferrari
Trovo anche io curioso il fatto che Mercedes abbia fissato la presentazione della sua nuova monoposto, in quel di Silverstone, nello stesso giorno indicato dalla Ferrari per il battesimo della sua creatura da Gran Premio.
Il 22 febbraio.
Una accurata introspezione psicologica potrebbe spingere me medesimo ad una acuta interpretazione della (voluta) coincidenza.
Una cosa del tipo: non permetteremo mai, neppure a ruote ferme, che le luci dei riflettori si accendano in esclusiva per voi…
A livello mediatico, l’operazione ha poco senso, perché fatalmente le attenzioni si divideranno. Ma del resto l’ufficio marketing e comunicazione di una azienda non ha alcun obbligo di coordinarsi con i colleghi di una azienda rivale.
Comunque, è tutta fuffa.
Alla fine della fiera, ciò che conta (e che interessa a noi appassionati) non è la ‘vernice’ di una vettura. Non è l’apparenza. E’ quello che ci sta sotto.
La sostanza.
Chi andrà più forte?
Ciò premesso, vorrei invitare i frequentatori di questo ameno luogo detto Clog a rendersi complici miei.
Scegliamo il nome, in sigla, della Rossa del 2018.
L’ipotesi più votata sarà poi, dall’autore di queste righe, inoltrata alle competenti autorità di Maranello, insieme alla soluzione più originale (questa, a mio insindacabile giudizio, s’intende).
Ovviamente le competenti autorità se ne infischieranno allegramente, ma che importa?
Avrete detto la vostra. C’è tempo fino alle ore 08.00 di lunedì 22 gennaio.
Ps. Un ultimo cenno, di striscio, alla faccenda del Suv Ferrari che poi sarebbe un Fuv. Deve esserci stato un boom di sedute spiritiche, infatti ho incontrato, non solo qui dentro, tante persone, tanti cari amici che mi hanno detto: ah, ma il Drake non l’avrebbe mai fatto!
Io invidio, da sempre, i depositari del (presunto) Verbo. Meno sanno del Vecchio e più sono sicuri di come si sarebbe comportato.
E’ davvero un bel mondo, eh.