Profondo Rosso

Camilleri non è Napoleone (e bravo Giovinazzi)

Consolare gli afflitti.
Ispirato dal precetto evangelico, Jean Todt ha seguito un po’ delle qualifiche dal box Ferrari.
Alla fine stava nel garage della Mercedes.
Le parole di Camilleri sull’epilogo del caso Vettel potevano e dovevano essere più severe. Non è questione di minacciare impossibili (causa penali legittimamente previste dai contratti) ritiri.

Ok, Camilleri non è Napoleone Bonaparte.
Ma servirebbe un approccio più intransigente, fermo restando che ogni botte da’ il vino che ha.
Servirebbe (e non da oggi) anche una Rossa in pista più veloce e meno instabile.
Non ce l’abbiamo ancora e siamo quasi alla metà della stagione.
Vettel non aveva il ritmo, non era quello di Montreal, dove firmò una prole spettacolare.
A Leclerc si presenta una piccola occasione, anche se non vedo come Hamilton possa perdere questa gara.
Giovinazzi come pilota è più bravo di Pirro (certo che quando voglio sono una canaglia, lo ammetto) e anche di Chandok (canaglia bis che sono), infatti dopo tanti anni ritroviamo un italiano nella top ten sulla griglia di partenza.
Debbo ricordarmi di mandare un messaggio a Gio.
Interessante l’ipotesi di rinascita McLaren, vedremo in gara quanto credibile.
Buona domenica.

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