Profondo Rosso

Vettel, Leclerc e i misteri di Sing Sing

Alcune cose da verificare nelle notti di Sing Sing.
La prima.
Io notoriamente non sono tra quelli che immaginano Vettel debba fornire chissà quali risposte in pista.
Trovo anzi tale impostazione vagamente ingenerosa, con sconfinamento nell’umorismo involontario.
Piuttosto, questo sì!, a Vettel spetta il compito che fu di Lauda nei confronti del primo Prost o dello stesso Prost nei confronti del primo Senna.
Un asso affermato (penso che Seb tale sia, no?) sa perfettamente quanto ingombrante possa diventare l’esplosione di un compagno di squadra più giovane e necessariamente affamato di gloria.
Leclerc è tutto questo e a scanso di equivoci Leclerc è un dono della Provvidenza, per la Ferrari e per i ferraristi.
Vettel ha il diritto sacrosanto di giocarsi le carte di cui ancora dispone.
Poi, se va più piano di Carletto, dico in generale e certo non solo a Singapore, se ne farà una ragione e ce ne faremo una ragione (cioè, per favore, evitiamo suggestioni da intrigo, in questa Ferrari stanno parlando i cronometri e non sempre hanno espresso un verdetto a senso unico, se ci andiamo a leggere le cifre dell’intera stagione senza pregiudizi).
Altra cosa da scoprire, come già ho detto, è la possibilità Rossa, qui limitata a Marina Bay, quanto meno di accorciare il distacco nei confronti di Mercedes e anche Red Bull su un certo tipo di piste.
Indagine interessante soprattutto in prospettiva, dato che le regole tecniche 2020 non prevedono modifiche sostanziali.
Avremo modo di riparlarne.

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