Profondo Rosso

Leclerc e la riscossa di Fantozzi

Ragioniere, batti lei.

Per oltre un’ora guardavo la Ferrari in Austria e mi veniva in mente Fantozzi.

Ragioniere, batti lei.

La Coppa Cobram.

Nemmeno ci era stato risparmiato lo sberleffo di un contatto tra Sainz e Vettel.

Ma roba da matti.

Chi le scrive, le sceneggiature dei Gran Premi?

Luciano Salce?

Poi c’è stato il tumultuoso epilogo.

Fantozzi alla riscossa.

Sarò’ banale.
Beh, sarebbe proprio il caso di dargliela, una macchina decente! Questo ho pensato, credo insieme a milioni di ferraristi, ammirando i meravigliosi sorpassi di Carletto ai danni di Norris e Perez. Sì: mettete  in mano a Leclerc una Ferrari degna della tradizione migliore del Cavallino e allora la storia cambierà.
Pazza e assurda sa ancora essere la Formula Uno. Con una Rossa da paura (in negativo...), il Principe di Monaco è andato a prendersi un folle secondo posto.
Ma attenzione. Leclerc è stato formidabile, eppure è il primo ad essere consapevole che una rondine non fa primavera, come diceva mia nonna. Le circostanze, sfruttate magnificamente dal Predestinato, hanno favorito un epilogo quasi trionfale. Le safety car. Le due penalizzazioni inflitte ad Hamilton. E una domenica da Fantozzi si è trasformata, se non altro aritmeticamente, in un mezzo capolavoro.
Detto questo, non ci siamo. In Austria la Ferrari andava più piano anche della McLaren e della Racing Point. Di sicuro, poiché nello sport contano i risultati, Mattia Binotto può respirare. Ma la Mercedes sta su un altro pianeta, senza safety Bottas avrebbe forse doppiato Leclerc ed è bene non dimenticarlo.
Comunque, sempre per scomodare mia nonna, a caval donato non si guarda in bocca. Fra sei giorni, stessa pista e stessa macchina, magari il fantino monegasco inventerà un’altra magia.
Ma Leclerc, appunto e di nuovo, merita un’altra Ferrari.
In fretta, grazie.

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