Profondo Rosso

Norris è il nipote di Gilles Villeneuve

Mai fare paragoni tra piloti di generazioni diverse.
D’accordo.
Ma il no di Norris al muretto McLaren che lo richiamava ai box sotto la pioggia di Sochi, insomma, a me ha ricordato Gilles Villeneuve.
Ha fatto bene, Lando?
No.
Avevano ragione i tecnici?
Sicuramente.
Però, come si fa a non amare un driver che mette il cuore davanti al cervello?
Poi, certo, la fortuna non sempre aiuta gli audaci.
Anzi, direi che la fortuna in Russia ha aiutato Verstappen, secondo per grazia ricevuta.
Questo piazzamento nulla toglie alla enormità del numero 100 abbinato al nome di Lewis Hamilton.
100 vittorie!
Ho visto dal vivo la prima nel 2007.
E pur ammirando già il ragazzo mai avrei creduto di applaudirne altre 99.
Per giunta, non è finita.
Anche se a Sochi l’olandese ha salvato capra e cavoli.
Sulla Ferrari, dirò che l’avvio arrembante di Sainz mi ha fatto venire in mente, a proposito di memoria, una fuga di Alesi allo Start in Portogallo nel 1993.
Chissà.
Infine, un aggettivo per due quasi miei coetanei.
Alonso e Raikkonen.
Giganteschi.

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