Profondo Rosso

Un nuovo Gilles in casa Villeneuve

A volte ci sono dettagli che colpiscono dritto al cuore.
Il mio amico Jacques Villeneuve è diventato padre per la quinta volta.
E stavolta ha chiamato Gilles il neonato.
So bene, per averne parlato con lui, quanto sia stato difficile per Jacques fare i conti con la memoria del papà.
Arrivato in F1 con la Williams, Jacques addirittura si arrabbiava quando qualcuno evocava la figura del genitore.
Una volta lo accompagnai a Pavullo a visitare la sede di una azienda che lo sponsorizzava.
Gli operai della ceramica avevano preparato per lui un bellissimo mosaico che lo raffigurava insieme al padre, idolo dei ferraristi.
Nemmeno lo volle vedere.
Ci sono ferite dell’anima che faticano a rimarginarsi. Ci vogliono anni, talvolta decenni.
Poi, in tempi più recenti, Jacques mi aveva raccontato di essersi lentamente riconciliato con il ricordo remoto di papà Gilles.
Credo che il nome dato all’ultimo nato in famiglia renda testimonianza del superamento definitivo di un disagio che fa parte, spesso, della vita di tanti.
E ne sono sommessamente felice.

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