Profondo Rosso

…and The winner is …Hamilton?!?

Magari hanno ragione gli irriducibili.

Da Silverstone per voi…

MARCO SANTINI SCRIPSIT

Non vorrei ripetermi, ma credo valga la pena partire da ciò che fa battere il cuore: con la pioggia o con il sole, le tribune sono sempre piene qui a Silverstone. Eppure questo amore non è sempre del tutto ricambiato dai piloti, visto che metà di loro ha preferito rimanersene al calduccio nel corso di una mattinata bagnata. Sia chiaro, al netto di facili populismi: nell’epoca del budget cap, del parco chiuso e del coprifuoco, è perfettamente comprensibile la logica di chi sceglie di preservarsi in attesa di momenti migliori. È però a maggior ragione bello e romantico constatare che il pilota più attivo sotto l’acqua sia stato proprio Sir Lewis Hamilton, sceso in pista forse più per esaltarsi con l’abbraccio dei suoi tifosi che per effettive necessità velocistiche. Che poi, parliamoci chiaro: specie in un posto del genere, chi l’ha detto che girare sotto la pioggia sia tempo sprecato? A pensarla come me è proprio il pilota più veloce di giornata, Carletto. L’altro Carletto. Il redivivo Sainz! Dopo il secondo posto a Montreal deve essersi fatto saggio. Predica la calma ma è lucido nell’analisi della giornata: sintetizzando quanto ho riportato sulle colonne virtuali di FUnoAnalisiTecnica, lo spagnolo considera buona la performance mostrata nel pomeriggio, ma ritiene quei giri al mattino altrettanto fondamentali in vista di una qualifica che molto probabilmente si rivelerà bagnata. C’è da sperare che ci abbia visto lungo, visto che nelle prime libere Verstappen e Perez erano probabilmente altrove affaccendati, immagino in un torneo di briscola. Viene in mente il solito tormentone a cui da ferraristi ci siamo ben abituati negli ultimi anni: è solo venerdì, piano con l’entusiasmo. Ma se è faticoso tenere a bada la passione, figuriamoci la ragione. E qui dobbiamo essere realisti: se l’obiettivo dichiarato ieri da Leclerc non cambia, ovvero puntare al titolo, anche il risultato a cui dobbiamo ambire è uno e soltanto uno. Quello che fa suonare a festa le campane a Maranello.

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