Profondo Rosso

Le Mans: un giorno, una vita, due Ferrari

Allora, ci siamo.

Due Ferrari davanti allo Start di Le Mans.

Forse è la Storia che ritorna.

Forse è solo un effetto bop.

In ogni caso, buon viaggio (di 24 Ore) in compagnia dell’aulico Emi Emi, un pazzo sano che renderebbe lirico pure il cavar sangue dalle rape (che Rosse sono, ehm ehm).

EMI SCRIPSIT

Ora ci aspetta la 24 Ore
E adesso?
Già. E adesso?
Niente.
Si guarda. E si aspetta. Perché Bop o non Bop ( a proposito: la “perfezione” non è nemmeno di Le Mans) a questo punto, arriveremo certamente a domenica. Per chi mi legge posso solo umilmente far presente di non essermi mai sentito un “fighetto” da tastiera per essendo un appassionato di gare Endurance. A volte per apprezzare ciò che si vede bisogna essere disposti a sacrificare tempo ed energie. Il mio vanto può essere questo, non certamente il reputarmi un voce al di sopra delle umane e viscerali “passioni” da corsa.
Ciò detto ora arriva the “Big one”. Quel giorno per cui intere squadre hanno lavorato un’intera stagione. Premessa di uno spettacolo (piaccia o no) unico al mondo per colori,genti e lingue coinvolte fuori e dentro al paddock.
Nell’arco di 24 ore.
Le Mans vive un proprio tempo. Qualcosa che si può comprendere solo provandolo sulla propria pelle. Quell’epidermide che ieri ha vibrato intensamente sul richiamo di una prima fila tutta rosso Ferrari.
Succederà lo stesso, come ogni maledetta domenica da Gran Premio ci ha abituato a vivere in questa tremebonda stagione del Cavallino in Formula 1 ?
Piangeremo di dolore dopo appena mezz’ora di gara? La Toyota farà spezzatino della 499?
Vut ‘na cicles? (traduzione: vuoi una gomma da masticare?)(cit).
Per vostra sfortuna (o fortuna…)non ho nessuna di queste risposte. Posso solo invitarvi caldamente a godervi uno spettacolo che nemmeno la Sarthe ha mai conosciuto in un secolo della propria storia, sapendo poi (vedete voi) come l’anno prossimo, almeno altri cinque marchi siano intenzionati a entrare nella categoria Hypercar del WEC per disputare questa classicissima.
Alla faccia dello snobismo… Posso solo congedarmi dicendovi di esserci stato a Le Mans, insieme a un gruppo di commissari di gara. Insieme a Denny Wilde, uno delle tute arancioni della Sarthe che ogni tanto scrive anche sul clog. Uno che la 24 Ore la assume regolarmente per via endovenosa.
Credo le sue parole valgano più di mille proclami:
“Emi ma hai visto quante bandiere italiane c’erano intorno al circuito? Se uno capisce un po’ di “macchinismo” non può non rendersi conto di cos’abbia fatto ieri la Ferrari a Le Mans.”
Proprio così caro Denny.
Senza essere snob.
Perché la Ferrari rimane comunque la si pensi, il più bel pezzo d’Italia.
In giro per il mondo.

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