Profondo Rosso

Il bello e il brutto (CR7) di Hamilton in Ferrari

Eccomi, eccomi.
Tengo per ultimo, alla fine di una giornata pesantuccia!, il luogo più caro, l’amatissimo Clog.
Allora.
Viva Cochi e Renato.
E la vita la vita, la vita l’è bela, basta avere l’unbrela..
Seriamente.
Il bello.
Hamilton in Ferrari è una splendida notizia.
Chi ha la sventura di leggermi conosce la mia stima per Lewis. Ero a Melbourne nel 2007 quando debuttò in McLaren accanto a un crack come Alonso.
Compresi subito di aver davanti un fuoriclasse.
Ha ancora voglia, fame.
Non è un rudere.
Punto.
Quando mesi fa raccontai, anche qui, che John Elkann aveva offerto a Lewis la Rossa del 2025, mi presero per matto.
È sempre vero: non basta aver ragione, bisogna che qualcuno te lo dia.
Poiché escludo che Ham si sia fatto convincere dai soldi (eh, gliene daranno tantissimi, ma non c’entra), beh, significa che lui crede nei piani di Elkann (più di me, ad esempio. E mi auguro abbia ragione).
Nella storia Ferrari, solo due già campioni del mondo hanno vinto poi il titolo con la vettura del Cavallino: Fangio e Schumi.
E ora vengo al rovescio della medaglia.
L’umbrela.
Perché c’è, il rovescio.
Suppongo che Hamilton porterà in Italia non solo talento e know how: potrà anche favorire l’arrivo di tecnici legati al suo speciale carisma. Schumacher, quasi trent’anni anni fa, fece esattamente la stessa cosa, tirandosi dietro mezza Benetton.
Ma qui, dicevo, vengo al rovescio della medaglia. In breve: Michael era all’alba della carriera, pur avendo già vinto due campionati. Lewis è agli sgoccioli. La differenza è pesante, eh.
Lo dico? Lo scrivo: Hamilton in Ferrari fa venire in mente Cristiano Ronaldo alla Juve. CR7 avrebbe dovuto garantire alla Vecchia Signora l’agognatissima Champions: invece l’operazione si rivelò un boomerang. Sportivo e finanziario.
Il rischio è identico: scommettere sul Singolo, ignorando la Squadra. E in Formula Uno, lo ripeto sempre, non ho mai visto un asso del volante vincere “senza” una macchina all’altezza del suo talento. Qui sta la vera sfida, da John Elkann in giù: garantire ad Hamilton e a Leclerc una vettura top.
E a proposito di Leclerc, che era stato informato in anticipo,spero la prenda bene, la coabitazione con un Mito. Prima guida sta cippa, va mo la’.
Quanto a Sainz, avevo fatto capire con il mio silenzio qui sotto che vi stavate scannando per niente. Carlitos era il vaso di coccio tra vasi di ferro.
Credo l’avesse capito da un pezzo, lo spagnolo. E nemmeno sono sicuro gli dispiaccia.
Auguri a Vasseur, che gronda bonomìa da tutti gli artigli: lo aspetta un 2024 agitato, va mo la’ anche lui.
Ps. Federico, Mauro, Gabbosprint: ve l’avevo detto, diventerete ferraristi. Fatevi amici i vostri detrattori qua dentro. Sarete presto tutti sulla stessa barca.
Maledetti, vi amerò (cit.)

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