Profondo Rosso

Raccontatevi la nuova Ferrari

Allora, ormai ci siamo.
Comprendo il disagio di chi mal sopporta (eufemismo) il delirio social e mediatico della operazione Hamilton.
Ma ciò semplicemente dimostra l’eccezionalità dell’evento che verrà. Le conseguenze le valuteremo poi: a fine 2026, non prima.
Intanto, ci sarebbe da subito il 2024.
L’ultima Ferrari di Carlitos Sainz, per ora prima vittima di un futuro già scritto.
Poiché ovviamente avrò molto molto da fare, lascio questo spazio a disposizione di quanti vorranno raccontare emozioni a cospetto della SF24.
Se non ricordo male, la prima presentazione Rossa cui mi capito’ di assistere fu quella del 1981 (o giù di lì).
Di sicuro c’era ancora Gilles.
E di sicuro un sacco di amici che allora non c’erano non ci sono più.
Mi fa effetto, ma non posso fermare lo scorrere del tempo.
Una volta non c’erano lo streaming, i cellulari, le connessioni da remoto.
Dal vivo, non mi sono risparmiato niente. Mansell e Prost, Capelli e Alesi, Gianni Agnelli e Alberto Tomba (giuro, fece da padrino al battesimo dell’auto del 1995), Ross Brawn e Antonia Terzi, Schumi e KR7, Maurizio Arrivabene e il fu Mattia Pascal Binotto, fans giovanissimi e umarell attempati.
È stato un viaggio infinito nel mare della speranza, un sogno non sempre realizzato (vabbè, facciamo pure raramente) ma che ha reso la mia esistenza meno noiosa.
Mi viene in mente Montezemolo a tutte le parate inaugurali fino al 1999 compreso.
A fine cerimonia il presidente mi prendeva in disparte e sussurrava: Turrini, vinceremo l’anno prossimo.
Che l’abbiano detto anche a Lewis Hamilton?
Buona settimana e buona Ferrari.

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