La Ferrari e la verità da accettare (per cambiarla)
Facciamo che nel bicchiere Ferrari c’era giusto un pochino di lambrusco.
Che barba e che noia, avrebbe detto Sandra Mondaini. Verstappen prende e va, se la suona e se la canta ed è difficile immaginarlo sconfitto alla fine della stagione.
Ciò premesso, tenterò di valorizzare un suggerimento di mia suocera, ai tempi in cui non esistevano i telefonini. La vita, spiegava la vegliarda, è come una fotografia dell’era sua: bisogna sempre sviluppare il negativo.
Traduco. La Ferrari non è pronta per il Mondiale. Chi mi legge mi è testimone. Avevo sostenuto che non serviva Einstein: veniamo da una stagione dominata dai Bibitari e le regole tecniche sono rimaste identiche. La tecnologia non va mai confusa con la fantasia.
Dopo di che, a Sakhir la Scuderia ha registrato un timido progresso, rispetto alle atroci malinconie di inizio 2023. Timido, eh. La Rossa in Bahrain stava davanti alla Mercedes, alla McLaren, alla Aston Martin.
Può bastare? Certamente no. È un bilancio incoraggiante? Solo se si accetta la cruda verità: dopo i disastri del passato, in questo 2024 sarebbe già tanto, per la Ferrari, vincere qualche gara. Ho detto a suo tempo che 5 sarebbero abbastanza. Temo siano troppe. Ottenerle, indicherebbe il recupero dopo anni!, della capacità di sviluppare l’auto in corso d’opera: cosa che, per inciso, farebbe piacere pure a Lewis Hamilton (molto flaccido tra le dune, eh).
Sia chiaro: comprendo e faccio mia la delusione del popolo. Un fan del Cavallino è purtroppo abituato alle sconfitte, ma le sopporta male. In compenso, conviene adattarsi alla realtà, pretendendo, questo sì, un costante progresso. E qui si giocherà la credibilità di Fred Vasseur. Il quale Vasseur, ridendo e scherzando, dovrà gestire bene il rapporto tra Sainz e Leclerc.
Tra le dune di Sakhir, lo spagnolo separato in casa ha fatto chiaramente comprendere, con sorpassi a brutto grugno su Leclerc, che non reciterà la parte del cavalier servente. Potrebbe diventare un problema, se in qualche Gran Premio la Ferrari fosse davvero in lizza per la vittoria. Non succede, ma se succede…
Nel frattempo, complimenti ai noiosissimi Bibitari. Nemmeno gli scandali sessuali di Horner hanno rallentato la Red Bull!