Profondo Rosso

Arabia Saudita, l’ultima di Hamilton

Premessa.
Immagino anche io che la soap opera Red Bull si arricchirà di nuovi capitoli.
Non sono un fan del genere Beautiful. Trovo tutto estremamente imbarazzante. Resto del parere che quello cui stiamo assistendo sia un clamoroso scontro di potere. C’è di mezzo la persona Horner, ovviamente. Ma c’entrano anche la famiglia Verstappen, l’accordo saltato (per ora…) con Porsche e poi ballano il futuro di Max e dello stesso Newey.
Toto Wolff sta facendo il suo mestiere, spargendo sale sulla ferita purulenta dei Bibitari. E anche qui mica ci vuole Einstein: in un ambiente in cui tutto si tiene, è stato il grande colpo di John Elkann (leggi: Hamilton di Rosso vestito dal 2025) a far saltare il tappo. Perché se un sette volte campione del mondo molla Mercedes per Ferrari, è chiaro che si moltiplicano le ipotesi in precedenza impensabili.
Mi spiego meglio: non sto dicendo che il Sexgate di Horner nasce dalla mossa di Lewis. Chiaro che è un’altra storia. Ma Verstappen padre, a nome del figlio, ammicca a Totone perché la’ sta per aprirsi un vuoto…
Previsioni non ne faccio. La F1 post moderna pare un formicaio impazzito. Anche i sospetti sul presidente Fia suggeriscono retropensieri.
Dopo di che, insisto: il guaio vero è se vince sempre la stessa macchina con lo stesso pilota. 18 Gp su 19 non li ha vinti Schumi, non li ha vinti Senna, non li ha vinti Hamilton. Li ha vinti Super Max.
E siamo all’uso (non convenzionale!) di armi di distrazione di massa.
Meno male che in Arabia Saudita si riaccendono i motori.
Speriamo che Sainz si rimetta in salute.
Tra l’altro, proprio in Arabia, più di due anni fa Hamilton si è aggiudicato l’ultimo Gran Premio (ringrazio in anticipo i soliti piccoli fans che qui sotto si affretteranno a ribadire che in realtà Lewis ha vinto pure ad Abu Dhabi, nel 2021: vi perdono perché tra non molto saremo brothers in Red, va mo la’).
Possibile debba aspettare la Ferrari, LH, per tornare sul gradino più alto del podio?

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