La lezione di Leclerc e la pubblica ottusità
Ormai quasi quarant’anni fa, Adriano Celentano incise un album intitolato “La pubblica ottusità”.
Preveggente, il Molleggiato.
È da ottusi sostenere sempre con ostinazione la stessa tesi, rifiutando il confronto con l’opinione altrui e non di rado ignorando i fatti.
Io conosco Charles Leclerc.
Sono un suo tifoso.
E so che è decisamente migliore, intendo umanamente, di certi suoi presunti fans, quelli appunto che con ostinazione e ottusità negano l’evidenza.
Per questo pubblico integralmente quanto dichiarato da Carletto alla vigilia del Gran Premio cinese.
È una lezione di stile.
Forse anche di vita, per chi ancora non ha compreso che uno non vale uno.
Proprio no.
Leclerc dixit.
“Carlos sta semplicemente facendo un lavoro migliore. Per quanto riguarda l'esordio stagionale in Bahrain sia difficile fare un paragone perché da parte mia stavo affrontando dei problemi ma a parte questo lui è partito molto bene. Tuttavia, nelle ultime due gare lui è stato più forte. Sta a me ora lavorare: soprattutto sul passo da qualifica, che normalmente è un punto di forza. Sto facendo fatica a mettere insieme il giro. C'è pochissima differenza tra azzeccare o sbagliare completamente il giro di uscita e mettere le gomme nella finestra giusta. Per ora sto faticando più di quanto abbia fatto Carlos, che sta guidando ad un livello molto alto. Ho lavorato molto su questo. Normalmente, quando lavoro su aspetti specifici, sono abbastanza fiducioso di poter migliorare abbastanza rapidamente. Non sono preoccupato, ma ovviamente ora devo dimostrarlo in pista, a partire dalla qualifica per la Sprint Race qui a Shanghai”.