Leclerc e Sainz come i polli di Renzo
Cominciamo in allegria, dai.
Meno male che dopo il secondo posto nella Sprint il caro Hamilton non ha superato il Q3 in qualifica, se no i Fab Four qua sotto avrebbero celebrato smodatamente l’evento.
Su su, portate pazienza. Io sono contento che Lewis arrivi a Maranello. Sul resto, rilassatevi.
Passo ora ad una citazione coltissima.
Ai tempi, remoti!, della mia giovinezza, il grande Renzo Arbore rese popolarissima una canzoncina interpretata dalle Sorelle Bandiera.
Il ritornello faceva così: “Fatti in là, fatti in là, fatti più in la’, amor…”
Adesso la intonano, la canzone, i due Carli di Maranello. Leclerc e Sainz. Separati in casa per suprema decisione dei vertici aziendali , in Cina Carletto e Carlitos hanno…provveduto a prendersi a sportellate durante la Sprint Race. Non che in palio ci fosse la vittoria o chissà che.
Ci sono episodi che rendono il senso di uno stato d’animo. Collettivo.
Nemmeno conta chi avesse ragione e chi torto, nel caso specifico. Paradossalmente, è tutto relativo.
Mi spiego.
Qui era, meglio e’, una questione personale. Di orgoglio, sicuramente. Ma anche di prospettiva. Per la semplice ragione che a Charles pesa tantissimo restare dietro a Carlos, che è stato scartato da John Elkann a beneficio di Hamilton (e del monegasco, s’intende). Mentre Carlos ci tiene enormemente a far vedere che, sì insomma, il Presidente si è sbagliato. Senza dimenticare che ha tutto l’ interesse a garantirsi, a suon di risultati, la miglior sistemazione possibile per il 2025 (e oltre).
Siamo appena all’inizio di una lunghissima stagione (24 Gran Premi!) e le scintille di Shanghai sono promessa e premessa di incendio. Intorno al fuoco, l’Esodato e il Confermato.
A segnalare la presenza di braci sotto le ceneri (contrattuali) sono state anche le parole, in diretta via radio, di Leclerc: lui sta lottando più contro di me che contro i piloti di altri team, ha sibilato più o meno Carletto. Tradotto: non si fa così.
È andata a finire che sotto la bandiera a scacchi della Sprint Race ha prevalso il monegasco e per onestà di cronaca a motori spenti lo spagnolo ha ammesso di avere esagerato. E certo il tutto verrà governata con paciosa severità da Fred Vasseur, il capo del reparto corse, il curato di campagna che aspira a diventare vescovo.
Domanda. Ma se fanno così, i due Carli, quando la vittoria è una chimera (ovviamente nell’alba cinese Verstappen è andato a spasso), ecco, se fanno così adesso cosa mai potrebbero combinare, Leclerc e Sainz) se in ballo ci fosse il primo posto?
Nota a margine.
Al netto di sportellate e inno non di Mameli ma delle Sorelle Bandiera, dopo la Sprint a Shanghai sono state disputate le qualifiche per la griglia di partenza del Gran Premio vero e proprio.
Ebbene, centesima pole position Red Bull con Verstappen. In prima fila l’altro Bibitaro, il messicano Perez.
Leclerc ha preceduto Sainz, ma davanti alle due Ferrari ci sono anche la Aston Martin dell’eterno Alonso e la coppia McLaren.
Non bene.
Come era la storia (citazione dai Promessi Sposi, stavolta) dei polli di Renzo, intenti a beccarsi tra loro ignari che sarebbero presto finiti entrambi arrosto?…