Profondo Rosso

Newey-Ferrari, medaglia di legno?

Temo di non potervi aiutare.
Sulla medaglia di legno Newey-Ferrari, intendo.
Ormai da due settimane sono completamente assorbito dalla bolla olimpica.
Qualunque cosa venga raccontata in Italia, a prescindere dalle inevitabili speculazioni, questo era e rimane il più grande spettacolo al mondo.
Mi dispiace per chi riduce tutto a cromosomi, questioni di genere, caciara pseudo politica da baraccone. Le falene si precipitano sempre verso la luce. Che pure talvolta può essere opaca.
Avendo partecipato con questa a sedici edizioni dei Giochi, a spanne, a tre settimane per volta, ho speso su questo palcoscenico un anno della mia vita.
Ed è stato un enorme privilegio.
Ieri All’Unesco mi hanno dato un premio speciale. Sono qui a Parigi l’inviato italiano con più presenze a cinque cerchi.
E quando ti accolgono sul palco Bubka e Coe, Antonio Rossi e Nadia Comaneci, Bubka e Daley Thompson, beh, capisci che aveva ragione Vasco in Sally.
Forse la vita non è stata tutta persa.
Adesso la medaglia di legno Newey Ferrari.
Ho sempre sostenuto che Maranello aveva fatto benissimo a presentare una offerta al Leonardo della F1.
Al tempo stesso, ho facilmente immaginare che a Newey non sarebbero mancate altre offerte.
Voglio essere chiaro, premettendo che ignoro l’epilogo essendo in altre faccende affaccendato.
In qualunque trattativa ci sono opzioni diverse.
È normale. Se la Ferrari non riesce a prendere Newey non è da biasimare. Non sta scritto da nessuna parte che Adrian possa essere…obbligato a dire di sì .
Enzo Ferrari, per stare al nostro piccolo mondo, considerava in un certo periodo Stirling Moss il pilota più grande. Non riuscì mai ad ingaggiarlo.
Gianni Agnelli voleva Gigi Riva alla Juve a tutti i costi. Non pervenuto.
Potrei continuare.
Non mi sembra una cosa difficile da afferrare, dai.

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