Profondo Rosso

Leclerc e Ferrari nella leggenda

Negli ultimi dieci giri sono invecchiato dieci anni.

Credevo di morire.
A mali estremi, estremi rimedi.
Il prossimo che avanza obiezioni su Leclerc con me ha chiuso.
Perché ci sono cose che non si possono dimenticare.
A Monza Carletto ha superato se stesso.
Sen sa-zio-na-le (sillabato, così è più chiaro).
Stupefacente è stato anche il lavoro della squadra.
Il curato di campagna ha vinto la sua scommessa. Almeno qui a Monza.
Detto nella sua lingua: chapeau!
Dato a Fred Vasseur quello che è di Fred Vasseur, andiamo avanti.
E muchas gracias a Sainz. Io sono contento dell’arrivo di Hamilton, ma a dispetto di molte critiche lo spagnolo e un uomo squadra.
Sono davvero emozionato, come non mi capitava da tanto, troppo tempo per cose di F1.
E lo sono al punto che delle scaramucce McLaren mi frega zero.
Come dice un mio caro amico, chi vince festeggia e chi perde spiega.
Oggi hanno vinto Leclerc e la Ferrari e io non ho nulla da spiegare.
E l’occhio azzurro avrà un momento uguale all’occhio blu.

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