La Ferrari al bivio Baku
B come Baku. E B come Bivio.
Per la Ferrari.
Ringrazio quanti si sono espressi qui sotto a proposito della vicenda Newey.
Credo che in tanti abbiamo vinto , in stile mio a Race Anatomy, il premio Rododendro.
Si rosica ed è abbastanza patetico negare.
Mi riconosco pienamente in quanto detto da Leclerc nella capitale azera: certo che abbiamo provato a prendere Adrian, non ci siamo riusciti, ora faremo di tutto per dimostrare a lui che ha fatto la scelta sbagliata.
Perfetto.
Il resto è aria fritta.
Ma dicevo di Baku e del Bivio.
Almeno teoricamente, la Ferrari è in lotta per il mondiale costruttori (la Aston Martin no, eh eh).
Sullo stravagante circuito azero, non di rado almeno sul giro secco i nostri eroi non se la sono cavata male.
Segue auspicio: se davvero (vedi Olanda e Monza) a Maranello hanno imparato a consumare le gomme, beh, allora non è vietato sperare nel trionfo della immaginazione al potere.
Ovviamente ci sono molte incognite.
La Red Bull orfana di Newey uscirà dalla buca o no?
In McLaren avranno imparato dai loro errori? Piastri si metterà sul serio al servizio di Norris?
E la Mercedes, come sta messa?
Di sicuro, tutti quelli che hanno intonato il De Profundis per una F1 uccisa dalla mancanza di equilibrio e da eccessi in salsa Liberty Media farebbero bene a chiedere scusa.
Mi spiego.
Fin qui abbiamo visto 7 piloti sul gradino più alto del podio (se non ricordo male).
Il titolo piloti è tutto fuorché già assegnato.
Almeno tre scuderie lottano per i costruttori.
Gli autodromi (non so a Baku, dico finora) sono sempre pieni.
Eccetera eccetera.
Ci svegliamo da soli o passo con un idrante?
Ps. Poi è un’altra cosa dire: a me lo spettacolo non piace. Legittima osservazione e in tal caso smetti di guardarlo.
Ma negare l’evidenza, tipo che la Ferrari voleva Newey ma lui ha fatto un’altra scelta, anche basta, su.