Ferrari-Leclerc, questa è una delusione ma…
La stagione dell’amore viene e va.
La faccio breve, sperando di non essere greve.
Meglio ammetterlo subito. La Ferrari ha sprecato una grande occasione. Se Leclerc e i suoi ingegneri non si fossero fidarti troppo delle gomme, la McLaren di Piastri non avrebbe battuto il monegasco sul suggestivo tracciato di Baku. Un eccesso di sicurezza, lo chiamerò così, ha fatto evaporare in un attimo il margine di vantaggio che Carletto aveva meritatamente acquisito nella prima fase della gara È un peccato e sinceramente qui si rosica, perché la Rossa aveva tutte le carte in regola per ripetere l’impresa di Monza.
A me il premio Rododendro!
Ad aggiungere rammarico a rimpianto ha provveduto il finale piratesco tra Sainz e Perez. Qui non starò a farla tanto lunga: sono cose che capitano nel l’automobilismo. Può essere che la quota maggiore di responsabilità ricada sul messicano, ma sinceramente, al netto di ogni partigianeria, l’episodio può essere ricondotto alla definizione classica di incidente di gara.
Non ho visto malizia, da parte di nessuno.
Purtroppo, la rovinosa collisione costa alla Ferrari una presenza sul podio e 15 punti che sarebbero stati preziosissimi per continuare ad alimentare le speranze iridate almeno nella corsa al titolo costruttori. È un guaio, onestamente.
Almeno per chi, come me medesimo, vive di emozioni.
Detto tutto questo, rimane comunque molto di buono. Lo dico? Lo dico. In questa fase della stagione, facciamo dall’Olanda, la Signora in Rosso è decisamente competitiva. Gli ultimi aggiornamenti sulla vettura, la SF24, stanno funzionando. Almeno su certe piste. Non era scontato e adesso si tratta di insistere.
Paradossalmente, lo dico con franchezza, è un buon segno aver visto la delusione stampata sul volto di Leclerc dopo la bandiera a scacchi. Significa che a Maranello sono entrati, finalmente!, Nella dimensione di chi ha smesso di accontentarsi .
Del resto, come da un po’ di tempo non mi stanco di ripetere, la Ferrari sta contribuendo ad una rivoluzione che ha colto quasi tutti di sorpresa. Ad esempio, per la prima volta dopo quasi tre anni la Red Bull non è più al comando della classifica a squadre. La dittatura asfissiante dei bibitari è definitivamente andata in archivio. Continuando così, date il Maalox ad Undead, Verstappen non vincerà il suo quarto titolo iridato consecutivo. Anzi, l’olandese mi sta dando l’impressione di non credere più nella macchina che guida.
Se in casa McLaren la smettessero di sperperare opportunità, vedi flop di Norris nelle qualifiche di sabato, per Super Max la resa smetterebbe di essere una semplice ipotesi.
Ecco perché la Ferrari deve fare tesoro della lezione malinconicamente ricevuta a Baku. Dietro l’angolo c’è subito una occasione speciale. Nella notte di Singapore, domenica prossima, Leclerc e Sainz, che un anno fa proprio lì si impose magistralmente, potranno togliersi più di uno sfizio. Non è detto che l’autunno si tinga di Rosso.
Eppure è lecito immaginare, nonostante il disappunto di ieri, qualcosa di bello.
Anzi di Ferrarista.
Impressioni di settembre.