Ferrari, ed è subito Serra
Onestamente questa pausa autunnale è stata troppo lunga.
Nonché vagamente incomprensibile. Razionalizzare il calendario non dovrebbe essere impossibile.
Comunque, si ricomincia.
Alcune cose da tenere a mente.
Ad Austin c’è anche una delle tre sprint Race che mancano. Occhio, perché con la situazione di classifica che si è creata anche i punti del sabato diventano, forse, decisivi.
Se Red Bull ha trovato i correttivi, Verstappen se la sfanga. Fosse invece confermato il trend di una estate intera, beh, il titolo se lo piglia Norris, sempre che in McLaren abbiano esaurito il bonus puttanate. E questo sarebbe un evento davvero clamoroso: si può fare, eh.
La Ferrari.
Ho già raccontato che il finale di stagione conta più di quanto si possa immaginare. E non soltanto perché a Maranello è finalmente operativo Serra (dai, lo scrivo: dal verso Ed è subito sera a Ed è subito Serra, ecco cosa succede a chi ha fatto il classico).
In generale e seriamente, molti degli sviluppi per le sei tappe che restano te li tirerai dietro nel 2025, quando quasi subito le risorse si sposteranno sulle regole 2026.
Quindi sin da Austin abbiamo bisogno di vedere una Rossa competitiva, in grado di governare l’usura gomme.
In fabbrica le sensazioni sono incoraggianti ma io sono come quel bambino che dopo essersi scottato ha paura pure dell’acqua tiepida.
E Dio sa quanto ci siamo…ustionati con gli aggiornamenti Ferrari.
Sarà un lungo week end.