A Dallara il premio Forghieri
Un abbraccio a Gnomo. Nessuno muore mai davvero, fin quando ci sarà qualcuno in grado di ricordarlo.
Giovedì 21 avrò l’onore di consegnare il premio Forghieri all’ingegnere Dallara.
Come non di rado amo ricordare, la mia è stata una vita fortunata.
Avere uno zio…adottivo come Furia è stato un grande dono del destino. Forghieri non è stato soltanto un genio nel suo lavoro, probabilmente l’ultimo progettista “globale” al servizio dell’automobilismo.
Era, anche se non soprattutto, una bella persona. Per anni abbiamo girato l’Italia insieme, divertendoci come bambini. A me sembrava di essere accompagnato da un Juke box. Io buttavo lì: e Lauda? E Gilles? E quella volta a Le Mans? E al Fuji nel 1976?
Mauro mi rispondeva sempre, aggiungendo sistematicamente qualcosa di inedito. Poi aggiungeva: magari però questo particolare non lo scrivere, ci sono cose che è bene restino private. A volte gli davo retta, a volte no.
Gli ho voluto un bene dell’anima.
Dallara, uguale.
È un grande italiano, che ha portato la creatività e la cultura nelle sue affascinanti realizzazioni su quattro ruote.
Dallara, come Forghieri!, ha lo stesso Dna di Enzo Ferrari. Un impasto irresistibile di competenza e passione, inseguendo irresistibilmente le sirene dell’innovazione.
Nel presente che ci è dato vivere, io vedo lo stesso sentimento in Aldo Costa, che non a caso ha lavorato in Ferrari prima di arrivare, attraverso una felice esperienza in Mercedes, proprio in Dallara.
Never ending story.