Profondo Rosso

Ferrari, miracolo cercasi in Qatar

Il titolo del post credo dica già tutto.
Ci vuole un miracolo.
Per il sogno della Ferrari iridata tra i costruttori dopo 16 anni.
Una vaga speranza comunque c’è.
A parte la Sprint Race, in assetto gara tutta questa differenza tra McLaren e Rossa non si è poi vista.
E non è indifferente che in prima fila ci siano una Mercedes e una Red Bull (tra parentesi: io trovo un po’ assurda la penalizzazione inflitta a Verstappen, fosse stata imposta a Leclerc o a Sainz grideremmo allo scandalo, eh).
In generale, in Qatar si è visto che la Ferrari, su certi tipi di pista, ancora deve migliorare.
Ma attenzione!
A prescindere dall’arrivo di Hamilton, ormai parliamo di manciate di centesimi. Nella F1 moderna l’equilibrio è pazzesco. Ho già segnalato che mai nella storia avevamo avuto 4 scuderie con almeno 4 vittorie a testa nella stagione. Sarà tutto truccato o quello che volete e io ho una età che me ne strafotto, ma i fatti sono fatti e sono cocciuti.
Se questa F1 non vi piace, datevi pure al badminton. Sto qui da quasi mezzo secolo: e volete venire a raccontarla a me?
In coda.
Se il Qatar si compra l’Audi, al massimo Binotto farà la fine di Donnarumma nel PSG: finirà in panchina. E sarò grato a chi, tra i miei interlocutori, porterà le prove che Audi ha imposto, se non proprio scritto!, il regolamento 2026. Ma chi le racconta, queste puttanate? Un ubriaco al bar di Guerre Stellari?
Ancora.
Io sono amicissimo di Piero Ferrari e conosco John Elkann e pure Vasseur . Ma non ho deciso io di prendere Hamilton al posto di Sainz. Se legittimamente chi mi legge pensa invece che Carlitos dovesse essere confermato in Rosso, prendetevela con l’azienda. Io mi sono limitato a spiegare cosa pensa chi ha scelto.
Non si può volere la botte piena e la moglie ubriaca.

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