Profondo Rosso

Perché Hamilton è saggiamente prudente

In verità, non c’è nulla di nuovo.
Quando ero un adolescente, i quotidiani sportivi assegnavano lo Scudetto d’Agosto (all’epoca la serie A iniziava a fine settembre inizio ottobre).
La classifica veniva stilata sulla base delle amichevoli pre campionato.
Una estate l’Avellino affrontò Puteolana, Sorrento, Juve Stabia, Akragas, Leonzio e Casertana.
Vinse tutte le partite, ovviamente. E si aggiudicò il simbolico titolo estivo.
Guardate che in F1 è uguale.
Il periodo invernale sembra non passare mai e fatalmente prendono a circolare Balle Spaziali.
Tali sono i sussurri su clamorosi miglioramenti al simulatore di Maranello.
Ma per l’amor di Dio!
Tra l’altro simili “indiscrezioni” sono oggettivamente senza senso.
Mi spiego.
Mettiamo pure che al simulatore la Ferrari abbia guadagnato un secondo o giù di lì.
Però, in confronto a chi?
Nessuno sa nulla sui dati di Mercedes, McLaren, Red Bull, eccetera. Tranne i diretti interessati. Che niente fanno trapelare.
Aggiungo una cosa, perché la so.
Essendo Hamilton una persona seria, nelle sue conversazioni con gli ingegneri è stato prudente. Saggiamente molto prudente su quello che ha sperimentato.
Il fatto che in questi giorni a Barcellona stia lavorando, insieme a Leclerc, sulla andata in temperatura delle gomme e sulle procedure di partenza è un segnale.
Più serio dello Scudetto d’estate dell’Avellino, fidatevi.

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