Profondo Rosso

Il sogno brasiliano della Ferrari 499

E’ il potere delle emozioni a tenerci vivi.

A Interlagos ho vissuto momenti indimenticabili.

Senza mai confondere le mele con le pere, mi piacerebbe applaudire una vittoria della Ferrari 499 sul circuito della S di Senna.

Ecco come introduce l’appuntamento Wec il poeta Emi Emi.

EMI SCRIPSIT

È già trascorso quasi un mese dalle gioie e le francesi glorie ferrariste a Le Mans, che il Brasile in quel di Interlagos attende i nostri eroi “Giallorossi”. Nemmeno si trattasse della “Maggica” del redivivo Ranieri.

Pratica archiviata quella della 24 Ore. Ora resta sul tavolo l’altra. Quella dei titoli (o “tituli”, per usare un idioma a te caro di murinhiana memoria, visto il Paese coinvolto). Perché come sempre, anche se il Mondiale sono solo otto appuntamenti, Le Mans è una storia e il Campionato tutt’altra. Nonostante i punti confluiscano in un’unica classifica assoluta.

Che dirti Maestro.

Nonostante il Bup Bop Bap Bep Bip (le ho messe tutte le vocali? Stavolta credo di sì!!) sempre più penalizzante (in Brasile la 499P sarà la vettura più pesante del lotto insieme alla Toyota), questa Ferrari da leader di entrambe le classifiche pare essere intenzionata a “massimizzare” (perché qui, il potenziale lo hanno estratto eccome…) il momento. Il lato positivo della questione? Questa volta il Cavallino può permettersi di fare melina, ripartire dal fondo, giocare in contropiede. Come nemmeno la più infida squadra catenacciara degna della peggior “armata Brancazot”.

Insomma, qui gli avversari possono anche vincere una tappa (non vedo male le Porsche di Penske a San Paolo) ma il primato è saldo nelle mani degli uomini di Mranello. Così Nume, penso a una riflessione, a quel senso onirico che mi ha chiesto di esporre. Penso al Drake e a cosa avrebbe potuto dire di una simile cartolina in questo presente della sua azienda. Giustamente, come tu hai più volte ricordato, il mito Ferrari nel mondo è nato a Le Mans, anche grazie a un eroe come Luigi Chinetti, che rimase al volante della sua 166MM più di 23 ore. Quella era un’Italia che usciva dalla guerra e aveva bisogno di eroi e visioni, piene di speranza nel futuro. Ecco Nume. Magari gli uomini Ferrari nel Wec non saranno eroi allo stesso modo, ma hanno il merito di continuare a farci sognare.

Dentro una gara di durata brasiliana, per nuovi mondi e nuovi eroi.

Alla conquista di nuovi “tituli”

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