Aston Martin e il manager di Leclerc
in
Formula1
- Che Nicolas Todt sia stato ripetutamente contattato in tempi recenti dai vertici Aston Martin non è certo una sorpresa.
Il figlio del leggendario Pinguino di Francia tra le altre cose è pure il manager di Carletto Leclerc. E un bravo agente ha il dovere, non solo il diritto, di valutare ogni opzione nell’interesse del suo assistito.
Del resto Aston Martin (Stroll padre sta cercando di vendere il brand per le auto di serie ma pare non intenda mollare la scuderia, cui ha fatto un pensierino Chris Horner insieme a potenti fondi di investimento), del resto, dicevo, Aston Martin dal 2026 avrà l’auto di Newey e il motore Honda e ancora nel 2027, perché parliamo di quella scadenza lì, Frenando Alonso sarà più vicino ai cinquanta che ai quaranta.
Tutto questo per dire che bisogna osservare con attenzione i movimenti (dietro le quinte) di chi rappresenta i top drivers.
Nel presente siamo in quella fase che una volta nel ciclismo su pista si chiamava “surplace”.
Tutti fermi in equilibrio sui pedali, ma in realtà pronti allo scatto. Appunto per il 2027.
Al centro del domino c’è Max Verstappen. Cosa farà il quasi ex iridato?
Di Leclerc e degli appetiti che suscita ho appena scritto. Se nel 2026 la Rossa non funzionasse, chi scommetterebbe sulla permanenza a Maranello di Charles?
Ancora.
Con quella uscita di una settimana fa, John Elkann ha alimentato un gigantesco casino.
Ci è o ci fa?
E’ stanco di Hamilton dopo pochi mesi?
Ha in mente un colpo a sorpresa (e potrebbe essere uno solo, eh)?
Boh.
S’intende che a me medesimo piace sognare che la Ferrari nel 26 vada forte e dunque Leclerc ottenga tutte le soddisfazioni che merita.
Ma ci stiamo avvicinando ad un bivio.
