Norris, il Cola e le teorie del complotto
Primo match point per Norris in Qatar.
Segue elenco teorie cospirazioniste.
La prima: da quando Luca Bugia Colajanni si è vestito di Papaya la McLaren si è inceppata e del resto l’uomo in Ferrari ha una discreta collezione di titoli persi all’ultimo spasmo (ma ne ha pure vinti, via).
La seconda: di sicuro la scoperta in quel di Las Vegas di irregolarità sotto le macchine di Lando e Piastri e’ figlia della mostruosa abilità machiavellica di Stefano Domenicali, che in nome del business vuole tenere aperto il campionato fino ad Abu Dhabi. E nel caso non si esclude un reintegro di Michael Masi, this is call Motor Racing, Toto.
La terza: ovviamente dopo Monza il prode Andrea Stella, non a caso cresciuto alla corte del Pinguino francese e del perfido Cola, ha attuato un sistematico boicottaggio di Oscar Piastri, a beneficio del Blando. Poiché dietro le quinte tutti sono al corrente della oscura manovra, per compensare e’ stato rimesso in gioco il callido Verstappen.
Tutto ciò premesso, io non credo ad una beata mazza di quanto esposto sopra, ma fa niente.
Oggettivamente, a me pare che Norris, pur fra alti e bassi, si sia guadagnato il diritto di salire sul trono. Certo ha quasi sempre avuto in mano un missile e certo SuperMax, in valore assoluto, e’ il più grande di tutti.
Ma è la realtà storica della F1 a dirci che, nel 95% dei casi, il titolo lo prende chi dispone del mezzo migliore. Eccezioni ce ne sono per fortuna state e quella di Verstappen nel 2025 sarebbe la più clamorosa della storia.
Proprio per questo fatico a crederci.
