499, la stella cometa di noi ferraristi
Buon Natale a tutte e a tutti.
Come sempre noi ferraristi ci stiamo raccontando che vinceremo l’anno prossimo (che peraltro è già qui, ehm ehm).
Ma è pur vero che su Maranello la stella cometa è già arrivata.
Si chiama 499.
Per celebrarne le imprese, un noto Cloggaro abituato a bersi tutti gli alibi del reparto corse F1, salvo poi pentirsi fuori tempo massimo, insomma, su’, lui, il proverbiale Ricccris, è’ andato a rappresentare la nostra allegra brigata.
Ne ospito volentieri il racconto, augurando ad ognuno di noi un 2026 vincente in Rosso pure su altre piste.
grazie Riccc.
RICCCRIS SCRIPSIT
Da che parte iniziare ?
Intanto, dai ringraziamenti al Nume che ogni tanto mi fa questi regali, mettendomi a disposizione il suo spazio per condividere le mie sensazioni, le mie fole, le mie emozioni.
Emozioni forti, in questo caso, perché che piaccia o no si parla di un titolo mondiale, un campionato vinto anche con un bel po’ di cuore in gola nelle ultime gare, nonostante la sequenza iniziale di vittorie che, quella si, aveva già messo fieno in cascina per il futuro; e bene fu, perché il famigerato BoP aveva minato alcune certezze, mettendo altri nella condizione di diventare una minaccia vera.
Ma alla fine si è vinto, e questo è ciò che conta: si è vinto in quel tipo di gare che dettero origine al Mito, quel mito che ai miei occhi si è palesato poi con una visita in fabbrica, inaspettata quanto gradita ma soprattutto emozionante al massimo livello, e più avanti nei commenti spiegherò perché.
Si è vinto, coronando un inseguimento iniziato nel 2023 con il debutto in quel di Portimao, debutto che aveva dimostrato quanto forte fosse il desiderio di quel titolo ma quanto difficile fosse poi raggiungerlo davvero !
Poi è venuta la vittoria a Le Mans, la gara che tutti considerano come una sorta di campionato a sé; e poi ancora quella del 2024, poi quest’anno la terza consecutiva, a dimostrazione che in questo tipo di gare Ferrari tiene fede al suo spirito corsaiolo, quasi una specializzazione innata, una sorta di DNA che nasce dai desideri e dalle visioni del suo fondatore.
Una vittoria, quella del titolo mondiale, raggiunta al terzo anno di partecipazione, quasi a voler confermare una certa tempistica, non scritta ma quantomai vera, che dice che per portare a compimento un progetto vincente servono almeno tre anni; ma tre anni possono bastare.
Chissà se il messaggio arriverà…dall’altro lato del…box !
Da che parte iniziare, dicevo…
Dall’emozione dell’aver potuto stringere la mano a quei ragazzi meravigliosi che hanno portato a compimento questa rincorsa ? Che non so se fossero più emozionati loro per i miei complimenti e ringraziamenti o io per averli davanti a me e accanto a me !
Da quella atmosfera di “gioco maledettamente serio” che si respirava in quei momenti ?
Dalla gente fuori dal cancello che aspettava, per sbracciarsi ed applaudire; da quei ragazzi – i piloti - abbarbicati agli sportelli della 499 per stare tutti insieme a godere del momento, con il cellulare in mano anche loro, a registrare il ricordo della passione che li avvolgeva in quel breve tragitto per le strade di Maranello.
Il vostro umile cronista emozionato ha dovuto smettere di registrare perché…gli tremavano le mani !
Sarà stato il freddo ?
“io questo non creto” (cit.)
Che volete che vi dica…un titolo mondiale è una cosa grande, tanto grande; e io mi emoziono ancora, come se avessi 15 anni.
Forse anche di più.
Grazie Ferrari.
Grazie Leo, amico mio, per concedermi di poter condividere queste mie fanciullesche emozioni.
