Quelle parole di Alo e di Ham
Con una classifica di giornata (pardon, serata nel deserto) che vede Alonso alle spalle delle Red Bull, delle McLaren e delle Lotus, ecco, a un ferrarista come me vien voglia di parlare d'altro.
E parliamo d'altro.
Come sapete, Fernando ha recentemente dichiarato che il miglior pilota in circolazione è Lewis Hamilton.
Come sapete, il Nero ha recentemente sostenuto che il titolo del 2012, dovesse andare al driver più meritevole, beh, spetterebbe allora di diritto ad Alonso.
Molto bene.
Io condivido l'una e l'altra esternazione (e chi mi legge con attenzione non sarà sorpreso, sono abbastanza noioso nelle mie convinzioni).
Dopo di che, sto con Vettel.
Non per il piacere di contraddire me stesso.
No.
Mi spiego.
Partiamo dal Nero.
Ham è esploso come una SuperNova nel 2007.
In tanti abbiamo pensato fosse destinato a mettere in disparte sia Alonso che Kimi, i migliori della generazione post Schumi.
Ma siamo a fine 2012 e Hamilton ha vinto appena un titolo iridato. Adesso cambia squadra, si rifugia in Mercedes. Triplo tuffo carpiato nel vuoto.
Quanto ad Alonso, mi auguro, da ferrarista, di sbagliare, eppure temo proprio che nel 2013 entrerà nel suo settimo anno di bibliche vacche magre (ultimo titolo, nel 2006).
In medium stat virtus, cioè in mezzo sta Vettel.
Io c'ero già, seconda metà anni Ottanta, e ricordo con quale e quanto fastidio Prost e Piquet (padre) parlassero di un certo Ayrton Senna.
Ci si difende con le parole, quando i fatti (e le macchine) non sono sufficienti.