Profondo Rosso

Texas, solo Vettel può fermare Vettel

Quando stazionavo sui banchi del liceo classico, avevo un bravissimo professore di latino e greco.

Dedicò numerose lezioni al concetto di 'hubris' (lo scrivo all'italiana, per capirci meglio).

Hubris.

Il senso tremendo di superiorità schiacciante che a volte, nella tragedia antica, presentava un prezzo da pagare a chi ne subiva il fascino.

Non dico sia il caso di Vettel.

A dispetto di cloggari dispettosi, è nota (o dovrebbe essere nota) la mia ammirazione per questo ragazzo.

Non mi meraviglierei se il terzo, imminente titolo mondiale fosse, per lui, semplicemente un numero, una tappa, una sosta. In un viaggio di gloria che sarà ancora molto lungo.

Però, l'Hubris.

Dico.

Il Texas dei petrolieri e dei Bush ha assistito silente al dominio stupafacente dei Bibitari e del loro leader.

A parte minuscole complicazioni, vanno troppo forte.

Pista nuova, esito vecchio.

Vettel in gran spolvero, poi Webber.

Solita storia.

Alonso è il primo...degli umani.

Scelga ognuno da che parte stare, in una storia tanto sbilanciata in termini di rapporti di forza.

Davide o Golia?

Io sono uno di quei fessi che tifano sempre per Golia.

E che te lo dico a fare?

 

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