Quando a Silverstone c’era Schumi
Inevitabilmente, la mia Silverstone si lega al nome di Schumi.
Non tanto e non solo per il drammatico incidente del 1999. Quello è un episodio ormai trasfigurato dalla leggenda. Tutto è stato raccontato, al riguardo. Anche da me. Non ci tornerò sopra.
Ma Silverstone significa Schumi per tante altre storie, felicemente meno dolorose.
Ad esempio il 1993, forse l'epifania di un Campionissimo. La Benetton che si rompe in prova, la necessità di salire per pochi minuti sulla monoposto del compagno di scuderia Patrese, i due secondi o quasi in meno sul giro. E poi la domenica sera, nel piccolo aeroporto di Luton, incontrai proprio Riccardo e lui mi disse, eh, sai, ho deciso di ritirarmi a fine stagione, ieri ho capito che quel tedesco è un'ira di Dio, c'entra niente che sia il protetto di Briatore, va fortissimo e stop, anzi, io, Patrese, ora non saprei dirti chi è più forte, tra lui e Senna...
Poi il 1994, una bandiera nera ignorata (consiglio di Briatore, mica per niente amichetto della Santanchè), con successiva squalifica ed estromissione da due Gp.
Nel 1995 le ruotate con Damon Hill, con scazzottata finale.
Nel 1996 sulla Ferrari, il motore che si rompeva, la sensazione di una crisi non sanabile, però proprio lì Michael fece una cosa unica, chiamò sei giornalisti italiani, quorum ego, e papale papale ci disse: scrivete che se cacciano Jean Todt io me ne vado immediatamente. Fu il vero inizio di una svolta epocale.
Nel 1997 il crack di un cuscinetto, la vittoria in tasca che svanisce, va in testa Hill con la Arrows (!) ma gli si scassa qualcosa a pochi km dal traguardo e così la spunta Villeneuve con la Williams e quel mondiale l'abbiamo perso lì, mica a Jerez.
Nel 1998 lo stop and go da dieci secondi scontato oltre la linea del traguardo (!), in corsia box (!!) e ce la diedero buona (!!!), infatti all'epoca per chi lavorava Ross Brawn? Mi ricordo che era la domenica della finale mondiale tra Francia e Brasile e Todt era atteso in tribuna a Parigi da Chirac, credo si presentò accompagnato proprio dal vincitore di Silverstone, egli medesimo, il non ancora caro Vecchio Zio.
Altre cose ci sarebbero da raccontare su Schumi e su Silverstone, a parte il botto del 1999. Ma penso bastino queste, narrate perchè leggiate e crediate.i