Se fossi al posto di Massa
E se fossi al posto di Massa?
Mi ci sono già messo. E più di una volta.
Credo che le voci più recenti di mercato (la Sauber salvata dal crack da un amico di Jean Todt, un russo pieno di dobloni che poi affida la gestione del team al figlio di Todt medesimo) non spostino di una virgola la situazione.
Mi spiego.
Felipe doveva congedarsi da Maranello, sua sponte, nell'estate del 2009.
Prima del drammatico incidente di Budapest. Dopo quello schianto, chiaramente, il ragazzo non era più in condizione di decidere nulla, dovendo badare alla convalescenza, al recupero.
Ma prima, poteva. E doveva.
Dico.
Siamo nel 2006 e mi metti in macchina accanto al Mito, accanto a Schumi.
Giusto pensare che dodici mesi di esperienza non siano sufficienti. Giusto, anche dal punto di vista di Massa, che la Ferrari, per la successione dell'Insostituibile, scelga Kimi.
E sono tre anni di coabitazione non malvagia, se guardiamo ai risultati della Scuderia (un titolo piloti, uno sfiorato, due mondiali costruttori), risultati mai più ripetuti, dopo.
Però a primavera del 2009 ti dicono che hanno scelto, legittimamente, di puntare su un altro top driver. Su Alonso.
Lì Massa ha commesso l'errore che ha segnato la sua carriera.
Doveva prendere e andarsene.
Semplicemente dicendo: beh, se dopo Schumi e dopo Kimi ritenete di aver bisogno di un altro numero uno, allora significa che per voi io sarò sempre un numero due. Io non sono d'accordo, vi ringrazio e vi saluto.
Sarebbe stata una dimostrazione di orgoglio.
E secondo me, sempre prima del guaio di Budapest, avrebbe trovato un posto non male, in una grande squadra.
Dopo, è stata tutta una discesa.
Restare ancora non ha più senso, come non lo ha avuto nel 2010/2011/2012/2013.
E' triste, lo so.
Ma è così.
Buona domenica