7 novembre 1993, l’ultima vittoria di Senna
7 novembre 1993.
Allora conoscevo già uno degli abituali frequentatori di questo Clog: l'ammiraglio Nelson66, all'epoca prodigo delle stesse spiegazioni che ancora oggi riversa on line sulla mia persona e sui miei frequentatori.
Il 7 novembre 1993 era una domenica.
Adelaide.
Gran Premio d'Australia.
L'ultima corsa di Ayrton Senna con la McLaren.
L'ultima vittoria di Ayrton Senna con la McLaren.
E chi poteva immaginare, in quella sera d'Australia, che altre imprese non ci sarebbero state?
Mi ricordo che parlai al telefono con Nelson e la conclusione fu consensuale: se riusciva ad arrivare primo con la McLaren di questo 1993, certo non irresistibile, figurati cosa potrà ottenere fra qualche mese con l'invulnerabile Williams.
C'erano state poi le emozioni di contorno alla gara di Adelaide.
Alain Prost, fresco campione del mondo per la quarta volta, si ritirava dalla F1.
Prost e Senna non si rivolgevano parola da quasi tre anni, da una domenica giapponese a Suzuka, nel 1990.
Ma su quel podio di Adelaide, spezzando il pane della riconciliazione e infrangendo il muro dell'astio, Senna fece all'improvviso una cosa imprevista ed imprevedibile.
Si scostò di qualche centimetro e 'tirò' il francese accanto a sè, sul gradino più alto.
Era il suo modo di dirgli: beh, tra noi la corsa è finita e io riconosco, in modo pubblico, che tu mi vali, al netto di tutte le cattiverie e le porcherie che abbiamo provveduto a scambiarci in pista e fuori.
Venne la sera.
Deve essere l'effetto lontananza, ma le notti d'Australia sono le più belle sulla faccia del pianeta, almeno secondo me.
Venne la sera e Tina Turner teneva un mega concerto per celebrare l'epilogo del mondiale di F1, lì ad Adelaide.
Simply The Best.
Prima di attaccare il famoso pezzo, la cantante trascina Senna sul palco (deve esserci anche un frammento su Youtube, da qualche parte).
Lui va e dice al microfono, con un'aria felice che non avrà più: ci vediamo qui tra dodici mesi.
7 novembre 1993.
7 novembre 2013.
Come ha scritto Shakespeare, quando morirà tagliatelo in piccole stelle e tutto il mondo si innamorerà della notte e non avrà più nostalgia del sole.