Hulk e i personaggi in cerca d’autore
Poi ci sarebbero i personaggi in cerca d'autore.
Cioè quei piloti che stanno al bivio.
Prenderei Hulk, per cominciare.
Da anni se ne parla benissimo.
Io ricordo ancora la sua stupefacente pole con la Williams, una volta in Brasile.
A mò di premio, lo misero a piedi.
Una estate fa il suo nome veniva accostato alla Ferrari e alla Lotus, ma anche alla McLaren.
E' finito alla F0rce India.
Non necessariamente si tratta di una retrocessione. Con la power unit Mercedes, a Hulkenberg si presenta l'occasione di stagliarsi, sullo sfondo, nei panni dell'outsider di lusso.
Mi aspetto da lui ottime cose.
Più incerta la previsione sul suo nuovo partner.
Perez è passato frettolosamente dalle stelle alle stalle.
Il fatto che la McLaren lo abbia liquidato frettolosamente induce a riflessioni di vario genere.
E' una pippa?
Non credo.
Gli manca un po' di equilibrio nella gestione delle cose in pista e fuori?
Probabile.
Di sicuro, non potrà sbagliare ancora.
Mutatis mutandis, è la stessa situazione nella quale si trovava, dodici mesi orsono, un certo Grosjean.
Vi ricordate?
Si andò in Australia accompagnati da un sussurro: se Roman sfascia la macchina nei primi tre Gp, la Lotus lo manda a casa.
Non l'ha sfasciata, anzi, alla distanza il francese è stato persino esemplare (nonchè velocissimo).
Un simpatico Cloggaro (non ne ricordo il nome) mi ha recentemente chiesto se si possa accostare Grosjean a Gilles Villeneuve.
Anatema!
Non perchè Gros non sia bravo. E' che Gilles appartiene al fascino della mia tarda adolescenza e per ragioni squisitamente emotive non accetto di paragonarlo ad altri.
Però il francese mi piace molto: vedremo fino a che punto i deficit Lotus, chez Renault, ne condizioneranno il rendimento.
Perchè poi, alla fine della fiera, conta la macchina, ahimè.
Per tutti.
Ps. Forse il mio addetto stampa Filippo Vettel l'ha già segnalato, oppure no. Nel caso non avesse provveduto, mi hanno assegnato il premio BeppeViola per il 2014, insieme a un certo Cesare Prandelli. Mi sono intenerito: quando ero un ragazzo, Beppe Viola era il mio idolo, per il modo in cui raccontava sport e costume nella paludata Rai di allora. E poi era un genio, vedi sue collaborazioni con Jannacci, testo di 'Quelli che' compreso.
Forse la vita non è stata tutta persa (Vasco)