Nel diluvio catalano con Schumi
Sembra ieri.
Quando penso ai tanti ricordi di Barcellona, uno si impone.
Era una domenica di maggio del 1996.
Io alloggiavo in centro città.
La domenica mattina veniva giù un'acqua da far paura.
Ebbi persino il timore di non riuscire a raggiungere il circuito.
Non per il traffico: allora Alonso era un ragazzino e della F1 agli spagnoli fregava pochissimo.
Solo che le strade erano allagate. Uno scenario da alluvione.
Arrivo, parcheggio, mi becco una randellata d'acqua per attraversare il paddock.
E lì incrocio Schumi. Che, notoriamente, non parlava con i giornalisti, extra impegni ufficiali.
Quindi, non parlò nemmeno quella volta.
Però mi ricordo che, mentre correvo nel diluvio, gli gridai in italiano: 'dai che con questa pioggia vinci tu'.
Fece un sorriso alzando un pollice, o forse era il medio e voleva semplicemente mandarmi eccetera.
E chi lo sa.
Comunque, fu un pomeriggio memorabile.
Michael non aveva ancora vinto un Gp con la Ferrari, era appena arrivato.
Non aveva una macchina all'altezza della concorrenza.
In compenso, su un asfalto allagato, in circostanze che richiedevano l'estro di un alligatore, fu impressionante.
La nostra gioia, nostra da ferraristi dico, ci fece vedere il sole anche se il sole non c'era.
Chiamai al telefono Montezemolo, verso sera.
Mi disse: vedrà che Schumi con noi di Gp ne vincerà almeno una trentina.
Mi e ci sembravano tanti, trenti Gp al primo posto per Michael con la Rossa.
Sbagliavamo per difetto.
Oh, ma che bella vita che ho fatto!