Lucifero, la sauna e i piloti
Giorni di Lucifero.
L'anticiclone, eh.
Sudando copiosamente mentre leggevo l'ultimo libro di Markaris (non conoscete il commissario Charitos? Che peccato!), beh, è scattata una associazione di idee.
Colpa del caldo africano, certamente.
Quali piloti ho visto in condizioni fisiche peggiori, al netto s'intende d'incidenti, alla fine di un Gran Premio?
Beh, il leader dei...Sudanti non si discute.
Nigel Mansell!!!
Come usciva disfatto il Leone da un abitacolo, nessuno mai.
Forse era condizionato dal peso (era un omone, rispetto ai drivers pischelli e minuscoli di oggi), forse si allenava poco in palestra, non lo so.
Però, quando finiva un Gran Premio, Mansell era semplicemente devastato.
Quasi sfigurato.
Io lo amavo moltissimo anche per questo.
Poi, probabilmente per colpa della vodka, Raikkonen.
Kimi faceva delle saune, nella macchina.
Aspergeva alcol da ogni poro, una volta parcheggiato la vettura per le verifiche.
Gente normale, cavolo.
Mica come questi qua dei tempi post moderni (tempi moderni ai quali peraltro il Biondino felicemente ancora appartiene, eh).
Schumi, per dire. Si sparava trecento e rotti chilometri a palla (se li spara ancora, eh) e pareva reduce da uno shopping in un mega negozio del centro con aria condizionata.
Alonso, più o meno la stessa cosa.
Miracoli della preparazione fisica, certamente.
Era stato il Lauda dell'era ferrarista a introdurre in F1 il concetto del culto del corpo, come arma aggiuntiva in sede di caccia alla vittoria.
Niki, beninteso, aveva ragione.
Senna gli era poi andato dietro, sebbene talvolta pure Ayrton sbucasse strematissimo dal cock pit. Ma erano circostanze eccezionali, estreme.
Però, umanamente, chi era più simpatico, a chi ha l'età per ricordare?
Lauda o Hunt?
Mansell o Schumi?
E...
Ps. Ma cosa accidenti si era iniettato Keith Richards per scovare un riff di chitarra come quello di Start me up?!?