Profondo Rosso

Sainz, besame mucho

Eh, questa Formula Uno post moderna!
Oscena. Obsoleta. Corrotta. Truffaldina. Wrestling. Eccetera eccetera.
Poi Sainz con la Ferrari fa una pole da paura a Monza e viene giù l’autodromo (stranamente qualcuno sugli spalti c’era, perbacco, signora mia, s’intende che erano tutti lì per fare foto con il cellulare, questi degenerati ignoranti impreparati che hanno pure il torto di chiedere i selfie).
Oh, bene.
Carlitos, besame mucho.
Ci fosse stato in circolazione El senor Rubiales, quello che fa lingua in bocca quando si vince, non lo so come finiva.
Scherzi a parte.
La Ferrari ha fatto il suo, cioè ha preparato la macchina per l’obiettivo possibile.
La pole.
Sainz è stato più bravo di Leclerc sin dal venerdì e Carletto correttamente lo ha ammesso, dichiarando di aver fatto copia e incolla con gli assetti scelti da Carlitos.
L’ho già scritto e lo ripeto.
Leclerc è molto più intelligente di tanti suoi tifosi.
La gara.
Realisticamente, non vedo come Verstappen possa perderla.
Ma non sempre in questa F1 (ok, oscena, obsoleta, truccata, marcia, che non interessa più nessuno se non ai tossici di Netflix, per carità) i sogni muoiono alle tre del pomeriggio.
Per ora, sono felice così.
Di tutto il resto, francamente me ne infischio (copyright Clark Gable in Via col vento, no dico, vuoi mettere con il cinema sgarruppato di oggi?).
Buona domenica.

comments powered by Disqus