A Suzuka pensando a Carlo Gobbi
Dirò subito del venerdì giapponese e del rimbalzo in Borsa del titolo Red Bull.
Non stupisce la supremazia di Verstappen. Notoriamente, io di tecnica non so. Sbinotteggiando, dubito che la direttiva Fia abbia tarpato le ali (appunto) ai Bibitari.
La Ferrari sembra discretamente competitiva. Vedremo tra qualifica e gara.
Adesso, una nota personale, perché questa è casa mia.
In piena sindrome The Last Man Standing, saluto per l’ultima volta un amico e collega carissimo.
Carlo Gobbi sulla Rosea ha scritto di tutto ma mai di motori, a dispetto delle radici emiliano romagnole. Compensava chiedendo a me, con finto disinteresse. Ma era contento quando gli raccontavo che la Ferrari andava forte, sebbene non riuscisse a comprendere fino in fondo la mia passione per la Rossa. Ci siamo voluti un bene dell’anima e quando qualche giorno ce l’ha fatta a rispondermi al telefono ho capito che era sul rettilineo finale. Abbiamo condiviso tante trasferte, tante cose, tante Olimpiadi, tante partite di pallavolo.
Una volta si addormentò in tribuna, per colpa del fuso orario. Se la prese con se stesso e io lo consolai spiegandogli che capitava pure a Omero e lui era il mio Omero personale. Rispose: allora tu sei il mio Drake.
E sempre ci si ritrova più soli.