Leclerc versus Sainz, derby in Qatar
Fidatevi.
Non è solo una questione di numeri.
Prevengo l’obiezione degli scettici, che banalmente mi faranno notare che conta zero chi arriva davanti fra Sainz e Leclerc in un mondiale stradominato da Verstappen e Red Bull.
E invece le cose non stanno così.
Primo: per ogni pilota il compagno di squadra è l’avversario numero uno.
Secondo: in Ferrari fin qui (e siamo già al terzo anno di coabitazione) ancora non si è determinata una gerarchia indiscutibile. Nel 2021 fece più punti Carlitos, nel 2022 fece più punti Carletto. Adesso sta davanti lo spagnolo, se non ricordo male per quindici lunghezze.
Terzo: poiché non si campa senza speranza, bisogna augurarsi che nel 2024 la Ferrari sia competitiva. Ergo, per i due Carli è molto, molto importante godere di un vantaggio psicologico “intra moenia”, cioè tra le mura domestiche, come dicono quelli che ahiloro non conoscono il latino.
Quarto: entrambi ci tengono tantissimo. Leclerc e Sainz collaborano, non sono divisi da un sentimento di incompatibilità, ma chi tra i due sta dietro rosica sempre e comunque, anche se ovviamente mica possono dirlo pubblicamente.
Dunque, già dal Qatar attenti a quei due. Non sono Roger Moore e Tony Curtis (chiedo scusa per le citazioni very Old, è colpa dell’età), ma insomma…