Profondo Rosso

La letterina di Natale di Leclerc (e non solo)

Buon Natale a tutte e a tutti.
Complimenti a chi ha riconosciuto la mia facciona nel film “Ferrari”: il cameo è un regalo di Michael Mann, il grande regista di Hollywood.
Grazie a lui e al cloggaro Luke71 (lui sa perché).
Quando ero bambino, anni Sessanta!, la sera della vigilia si metteva sotto il piatto dei genitori la classica letterina. Papà e mamma dovevano fare da intermediari con Babbo Natale.
Ecco.
Se fossi Fred Vasseur, ricorderei al Signore della Slitta che con questa faccia da straniero sono soltanto un uomo vero, anche se a voi non sembrerà. Fermo restando che la mia anima in purgatorio finirà salvo un miracolo d’amor, insomma, sì, gliela vogliamo regalare al curato di campagna francese una stagione alla Jean Todt?
Se fossi Carletto Leclerc, invocherei da Babbo Natale la consegna sotto l’albero di una Rossa veloce come la sua slitta.
Se fossi Carlitos Sainz, chiederei un vecchio pezzo di Lucio Battisti. Io vorrei non vorrei ma se vuoi, a proposito del contratto in divenire.
Se fossi Max Verstappen manco la scriverei la letterina, tanto ha già tutto.
Se fossi Fernando Alonso, mi accontenterei di un 45 giri che è il suo inno: Eternità, spalanca le tue braccia, io sono qua (e prometto di restarci ancora a lungo).
Se fossi ognuno di voi, in questo tempo difficile che ci è dato vivere, penserei semplicemente a come rendere accettabile la quotidiana fatica dell’esistenza.
Sembra poco, sarebbe già abbastanza.
Grazie ancora a tutte e a tutti.
Buon Natale.

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