Le Mans, la Ferrari (di Elkann) ti ama
Fanculo.
Lo so anche io che il Bop è una bestemmia.
E figuriamoci cosa posso pensare di una safety car che dura ore e ore.
Però.
Però Le Mans è Le Mans, 24 Ore di intrigo e di passione, di pioggia e di portiere che non si chiudono, di unsafe release e bla bla bla.
Chi se ne frega.
Amo la Ferrari da quando ero bambino.
Un ferrarista sa cosa rappresenta Le Mans nella storia della Signora in Rosso.
E allora questa vittoria bis , stavolta con la macchina numero 50, ha il valore e il sapore di un romanzo.
Nielsen, Fuoco e Molina, i piloti, hanno battuto Toyota, Porsche, Cadillac, Bmw, Lamborghini, Peugeot, Isotta Fraschini…
Diamo a John Elkann quello che è di John Elkann.
Sono molto contento per Fuoco, è un ragazzo d’oro, avrebbe anche meritato anche uno sbocco in F1. Ma va bene anche così.
Quando il presidente decise, insieme a Piero Ferrari, di riportare il Cavallino nella categoria Top, la Hypercar, non pochi pensarono ad un diversivo , ad una operazione commerciale, ad una distrazione (dalla F1) di massa.
No, invece. Anche perché nel frattempo il presidente e Piero hanno preso Hamilton, stanno cercando di mettersi in casa Newey, insomma, le due cose stanno insieme.
Questa doppietta a Le Mans in dodici mesi è un pezzo, un mattone da aggiungere al palazzo del Mito.
Fanculo.
La Grande Bellezza siamo noi.