Profondo Rosso

L’Austria di Brambilla e Irvine (e Leclerc?)

L’Austria, adesso.
Alla adolescenza risale un ricordo fantastico: l’incredibile trionfo di Vittorione Brambilla una domenica d’estate, in mezzo ad un diluvio biblico. Il televisore era in bianco e nero ma lo stupore di Brambilla era a colori.
Dal vivo, l’esperienza più intensa fu l’impresa di Irvine nel 1999, pochi giorni l’incidente di Schumi a Silverstone. Una emozione indimenticabile.
Nel presente.
Non è vero che sono critico (o addirittura ostile!) a Vasseur.
Penso che Fred stia cercando di costruire la “sua” squadra.
A inizio stagione scrissi che un obiettivo credibile per la Ferrari erano cinque successi.
Finora ne sono arrivati due.
Vedremo.
Poi è chiaro che se strada facendo smetti di essere la seconda forza del campionato per diventare la quarta, eh, e’ difficile dichiararsi soddisfatti!
Ma è presto per fasciarsi la testa.
Wait and see.
Tenete anche presente che far crescere la macchina in questo 2024 è fondamentale pure in ottica 2025: l’anno prossimo lo sviluppo sarà presto stoppato dal trasferimento di energie sulle nuove regole per il 2026.
Di sicuro, sul cortissimo circuito Red Bull le differenze saranno, salvo sorprese, nell’ordine dei millesimi. Ci vuol niente a passare dalla prima alla quarta fila!
Ne sapremo qualcosa in più già oggi, alla fine delle qualifiche per l’adorabile (questa è una provocazione, lo ammetto) Sprint Race.
Seriamente: con il format del week end, o in Austria ci arrivi già pronto o sei fottuto…

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