Un ragù per Sir Hamilton
Vabbè, vedremo come si evolverà la annunciata collaborazione Toyota con la Haas.
Di sicuro è intrigante che, in piena crisi automotive, sia pure in forme distinte e distanti, due colossi come Volkswagen (tramite Audi) e appunto Toyota vogliano legare il loro brand alla F1. Con Ford che, sempre in modo vago, dovrebbe affiancare Red Bull dal 2026. E Honda che sposerà Aston Martin.
Qualcosa vorrà pur dire (forse).
Ma ammetto che ad incuriosirmi è l’imminente sbarco di Lewis Hamilton in Emilia.
Il Sir sta cercando una residenza nei paraggi di Maranello. L’epta campione del mondo pare intenzionato a vivere le atmosfere Rosse molto da vicino.
Naturalmente, in un contesto del genere sul territorio circolano le voci più strampalate, tipo il palo colpito di testa da Zoff su calcio d’angolo.
Vi giuro che c’è chi giura che un elicottero, per conto del baronetto, abbia sorvolato alcuni castelli della zona. Altri, più modestamente, evocano il ricorso a un drone.
La cosa vera e’ che in zona le aspettative stanno crescendo esponenzialmente, man mano che il 2025 si avvicina.
Ingenuamente e sommessamente, io suppongo che a Lewis interessi sapere cosa bolle nel pentolone del curato di campagna, alias Fred Vasseur.
Per questo gli sviluppi che saranno portati da Austin in poi sulla Sf24 saranno più importanti di quanto si possa immaginare: perché nella prossima stagione salvo sorprese molto presto i team penseranno al 2026, alle regole nuove.
Ergo, la curiosità di Hamilton (nonché di Leclerc, beninteso) è francamente comprensibile.
Comprensibile è anche l’abitazione di Mamma Rossella, la mitica cuoca del Montana, il tempio gastronomico in cui Schumi imparò a fare le tagliatelle.
Mamma Rossella mi ha chiesto: ma secondo te Lewis è così vegano da rifiutarsi persino di assaggiare il mio ragù?