Profondo Rosso

Lettera di un ferrarista tormentato (e tormentoso)

Tra un po’ questo piccolo blog compirà vent’anni.
Tra chi mi suggerì l’idea di crearlo c’era anche Nelson66, amico carissimo sin dal…Novecento.
Ai tanti debiti di gratitudine che ho con lui, si aggiunge ora questa lettera che voglio condividere con chi mi legge. Perché credo che il contenuto sia lo specchio di uno stato d’animo collettivo. Sarà interessante accogliere le vostre valutazioni.

NELSON66 SCRIPSIT
Caro Leo,
Lewis e la Ferrari! Beh, penso che valga un po’ per tutti noi appassionati: in questo inizio anno quando ci si trova a parlare di automobilismo con qualcuno ed in qualunque sede, inesorabilmente l’argomento principale diventa questo.

Doverosa premessa: io non ho nulla contro Lewis, lo ritengo da sempre un talento enorme, apprezzo il suo impegno in alcuni temi delicati in ambito extrasportivo e gli riconosco un enorme capacità comunicativa nell’attuale epoca social.
Ma per me che ho tifato in rosso Kimi e Seb, lui è L’AVVERSARIO per antonomasia

Quindi, oltre a qualche perplessità personale sulla scelta della Ferrari di metterselo in casa, che comprendo dal punto di vista business, comunicazione, immagine, ecc, ma un po’ meno sotto quella sportiva e della gestione interna, ecco, mi sovviene naturale un pensiero scomodo. Cioè: quante volte già in passato ho visto questa situazione in cui “il nemico”, l’avversario temuto ed anche un po’ “odiato” , improvvisamente diventa il nuovo idolo delle folle di fede ferrarista?

Se scavo nel passato delle mie oramai numerose primavere, in un epoca in cui non esistevano i social e in cui le esagerazioni del tifo si manifestavano soltanto negli autodromi, non posso non rammentare il Prost degli ultimi anni Renault. Ad Alain in un test a Monza qualche imbecille arrivò a lanciare dei sassi dalla sopraelevata, in un clima che lo costringeva a presenziare al GP sotto scorta.
Dopo di che, si vesti’ di Rosso, fino al…camion di Suzuka 91.

Venendo a tempo più recenti, Schumacher arrivò da bi-campione del mondo spaccando la tifoseria. In effetti all’inizio non pochi rimpiangevano il divorzio dall’amato Alesi e sicuramente c’era parte della stampa contro, ma il ciclo vincente che poi Michael aprì fa dimenticare questo inizio turbolento.

E come dimenticare le montagne russe dei sentimenti della tifoseria nei confronti di Raikkonen, arrivato e subito vincente, messo volontariamente e prematuramente nell’oblio per lasciare anticipatamente il sediolo allo scalpitante Alonso? KR7 venne ripreso tra le perplessità generali nel 2014 per 5 turbolenti anni in cui gli è stato detto di tutto (finito, bollito, ecc) fino al secondo divorzio

Quanto allo spagnolo, arrivato con due campionati del mondo in bacheca, l’ultimo sottratto proprio a Schumacher, beh, chi vuole avere memoria ricorda come veniva odiato in autodromo in quegli anni di duelli con il tedesco. E di Fernando a fine esperienza Rossa si sottolinearono più le spigolosità caratteriali che le capacità del pilota

Ancora. Vettel, arrivato da quattro volte campione del mondo, quasi tutti vinti a discapito proprio delle speranze di Alonso e della Ferrari , con un amore dichiarato per la Rossa. Ma Seb fu confinato nell’oblio con la scoperta di Leclerc e trasformato in alibi per coprire una guerra di potere.

Purtroppo, Schumacher a parte, c’è un comune denominatore per tutti questi ex avversari divenuti con un cambio di colore idoli delle folle: che in assenza dell’agognato risultato finale, che per motivi vari (quasi sempre tecnici) sfugge da 18 anni, da salvatori della patria sono passati nella visione di massa direttamente al carrello dei bolliti e spesso, con l’esacerbazione del tifo sui social, sono stati trasformati in capro espiatorio della sconfitta

Voglio essere sincero: non so se questo 2025 sarà finalmente l’anno buono, non so se nell’auspicato caso sarà il baronetto inglese a rompere finalmente il digiuno o se sarà il principe di Monaco a riuscirci, ma spero vivamente che se le cose non dovessero funzionare a Lewis venga risparmiata la parte negativa del “fine rapporto” toccata a Kimi, a Fernando o a Sebastian.

In ultimo un pensiero per Charles: dal primo giorno dell’annuncio dell’ingaggio di Hamilton mi sono chiesto che cosa passa nella sua testa; passare da “predestinato” al centro del progetto a trovarsi nel cono d’ombra di un gigante mediatico come Lewis, come stiamo vedendo in questi giorni, deve essere per lui veramente difficile. Sono curioso di vedere se riuscirà ad incanalare l’innegabile frustrazione di questo momento in una positività agonistica che potrà nel caso fare la differenza sugli equilibri interni.

Personalmente mi schiero e sono con Charles che a mio avviso alla Ferrari bastava ed avanzava per tornare a vincere con la vettura tecnicamente al pari delle altre

E altrettanto personalmente NON vorrei essere nei panni del giocondo Vasseur per la gestione della coppia!

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