La Ferrari e l’amico che non c’è più
Desidero ringraziare quanti qua sotto hanno voluto ricordare Giordano Mazzi, spentosi a nemmeno sessant’anni.
Giordy. In arte Rhodes per il Clog.
Musicista straordinario, aveva incrociato la mia strada nel remoto 2007. Pur lavorando in sala d’incisione con mostri sacri come Vasco, Ramazotti, Baglioni, Mina, Celentano ect, Giordy aveva accettato di fare da…tutor al gruppo pop rock formato da dipendenti del Cavallino, la Red House Blues Band. Nel progetto ero coinvolto pure io e così diventammo fratelli. Dopo, ci siamo inventati spettacoli di musica e parole coi quali abbiamo girato l’Italia. Non di rado in nome dell’amore comune per la Ferrari.
Lui scriveva pure in questo ameno luogo, dagli inizi. Insieme a Otelma, Nelson66 e Mazgiorg mi ha regalato una amicizia indissolubile. E più la Ferrari perde e più ci vogliamo bene.
Anche l’ultima volta che ci siamo parlati, quando ormai il traguardo della vita era dietro l’angolo, Giordy/Rhodes mi ha parlato delle Rosse. Sentirgli dire “io non lo vedrò il momento in cui finalmente torneremo a vincere il Mondiale, però quando sarà tu, Otelma, Nelson e Mazgiorg dovete promettermi di festeggiare anche per me”, insomma, si’, e’ stato, e’ stato, e’ stato, ecco, mi dispiace, non trovo le parole, io che con le parole ci campo da sempre. Ma è già stato spiegato, dal mio amico Mogol.
L’emozione non ha voce.
Come in quella telefonata alla fine della corsa di Interlagos 2007, l’apoteosi di Kimi. La felicità inattesa ci aveva reso muti.
Vedete, non di rado a me capita di sostenere che la Ferrari è molto più di una azienda, di un brand, di un marchio. La Ferrari è un sentimento e mi rattrista il sospetto che non tutti, a qualunque livello, riescano a cogliere il valore del termine.
Sentimento.
Infine, dato che la musica era non poco delle nostre vite, infine mi rimane una citazione sottratta al tango.
Nessuno ci toglierà quello che abbiamo ballato, Giordy.
