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Premio Castelfiorentino. Omaggio a Pascoli aspettando Vecchioni


VEDI I VIDEO "Il gelsomino notturno" letto da Alberto Lupo , Premio Letterario Castelfiorentino: i primi dieci anni

Firenze, 7 giugno 2013 – Articolo pubblicato su "La Nazione" di oggi.

Il Premio Castelfiorentino

Castelfiorentino celebra la XV edizione del suo premio letterario con due serate al Teatro del Popolo. La prima, in programma per stasera alle ore 21, è un Omaggio a Giovanni Pascoli inserito nell’appuntamento di vigilia tradizionalmente riservato al settore giovanile.

L’«Omaggio» prevede due momenti. Nel primo, «Un poeta moderno», la studiosa pistoiese Elena Gori illustrerà nel corso di una conversazione critica gli elementi portanti e maggiormente innovativi della poetica pascoliana. Seguirà una lettura di testi celebri dal titolo «Piccola antologia per un grande poeta» a cura dell’attore Francesco Manetti, già bravissimo interprete di D’Annunzio, Luzi e Primo Levi e, proprio all’interno del Premio Castelfiorentino, di pagine da La Califfa di Alberto Bevilacqua.

Domani, stesso luogo e stesso orario, la serata conclusiva, con la premiazione per l’inedito in versi e prosa su tema toscano e l’attesissima partecipazione del «premio speciale» 2013 Roberto Vecchioni, «il professore»: non solo uno dei più carismatici e indiscussi padri della canzone d’autore in Italia fin dai tempi di «Luci a San Siro» e «Samarcanda», ma anche il poeta di «Di sogni e d’amore», lo scrittore di successo pubblicato da Einaudi di «Scacco a Dio» e «Il libraio di Selinunte» e il sensibile uomo di cultura impegnato nel sociale che tutti noi ammiriamo.

L’ingresso alla manifestazione è gratuito e aperto a tutti. Per informazioni: tel. 0571-631731 e 338-4293724 - www.premioletterariocastelfiorentino.it  Nel sito, ad «Aspettando il Premio 2013», sono recuperabili testi e materiali relativi all’Omaggio a Giovanni Pascoli. Il Premio ha anche da poco tempo una frequentatissima pagina Facebook.

Marco Marchi

Il gelsomino notturno

E s'aprono i fiori notturni, 

nell'ora che penso a' miei cari.

Sono apparse in mezzo ai viburni

le farfalle crepuscolari. 


Da un pezzo si tacquero i gridi: 

là sola una casa bisbiglia.

Sotto l'ali dormono i nidi,

come gli occhi sotto le ciglia.


Dai calici aperti si esala

l'odore di fragole rosse. 

Splende un lume là nella sala.

Nasce l'erba sopra le fosse.


Un'ape tardiva sussurra

trovando già prese le celle.

La Chioccetta per l'aia azzurra 

va col suo pigolio di stelle.


Per tutta la notte s'esala

l'odore che passa col vento.

Passa il lume su per la scala;

brilla al primo piano: s'è spento...

È l'alba: si chiudono i petali

un poco gualciti; si cova,

dentro l'urna molle e segreta,

non so che felicità nuova.

Giovanni Pascoli 

(da Canti di Castelvecchio, 1903)

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