Cronache fiorentine. La moda e il libro

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Firenze, 25 gennaio 2013 – Articolo pubblicato su “La Nazione” di oggi.

«Mangiamo» più libri

Lodevole iniziativa a difesa di editoria e librerie cittadine nell’ambito di «Pitti Uomo». Quale futuro – ci si è chiesti – per un settore come quello del libro, quale futuro per una città? La moda e il libro si sono incontrati tra produzione e civiltà, economia e cultura. Anche la moda del resto fa cultura, come la fa, tanto per citare altri esempi invalsi, il cibo, o il corpo, ecc. ecc.

Intanto l’ennesima libreria – la deliziosa «Libreria del Cinema» di Via Guelfa – è costretta a chiudere: anche quei pochi acquirenti, stanziali o di passaggio, che avrebbero potuto garantirne un’accettabile sopravvivenza evidentemente non ci sono. In giro per le vie di una città della cultura e dell’arte come Firenze ci sono solo uomini da villaggio globale che amano vestir bene e mangiar bene. Fanno cultura del gusto ma senza libri, magari condannati a non varcare mai soglie di santuari e mitici luoghi deputati, ma catalizzando lì, davanti a quelle vetrine e non altrove, i loro desideri e le loro ambizioni.

Così è drammatico ma del tutto logico che ad una libreria subentri una cioccolateria, a un’altra una profumeria, a un’altra ancora una davvero incredibile e grottesca rivendita di panini imbottiti dirimpetto al David di Michelangelo. Oppure, assieme a librerie scomparse, non più qualificati negozi di dischi o gallerie d’arte, ma solo monotematici templi e tempietti della moda, uno accanto all’altro, a scandire noiosamente nobili vie del centro.

Marco Marchi 

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