Se quel maledetto 23 ottobre a Sepang non fosse successo l’irreparabile, oggi Marco Simoncelli avrebbe compiuto venticinque anni. Un primo quarto di secolo per un ragazzo che sprizzava voglia di vivere, interrotta troppo presto in una curva del circuito di Motogp della Malesia.
Con queste poche parole non voglio fare la falsa moralista o la finta perbenista, sia chiaro.
Stamattina mi sono svegliata e il mio primo pensiero non è andato a Marco Simoncelli, lo ammetto. Non mi ricordavo nemmeno che fosse nato proprio il 20 gennaio.
Eppure non appena ho letto sul web la notizia, dove già poco dopo la mezzanotte c’era chi omaggiava con un ricordo il “Sic”, la mia mente è tornata a quelle tragiche immagini di Sepang e ad un ragazzo umile e umano, simile a molti di noi, che oggi non c’è più.
Ecco perché ora scrivo. Per rendere un omaggio a quel giovane pieno di vita, ironico e solare, sempre sorridente, che non conoscevo ma che si faceva voler bene da me, come da mezzo mondo, quasi come un caro amico.
Marco Simoncelli, oggi più che mai, è secondo me l’emblema di quel giovane che tutti vorremo come figlio, fratello, amico, o compagno di vita. E con questo non voglio dire che rappresenti l’esempio della perfezione. Rappresenta un piccolo grande uomo con tutti i pregi e i difetti tipici di questa età, ma con uno spirito e dei principi di vita rari da trovare nelle moderna gioventù che avanza.
Peccato che questo esempio oggi non sia più qui, in carne ed ossa, ad insegnarci come si sorride alla vite, anche quando ci gira le spalle, o a vivere con umiltà giorno dopo giorno, senza mai sentirsi arrivato pur stando sempre in vetta.
A Rimini oggi, per volontà della famiglia Simoncelli, festeggeranno Marco alla sua maniera, in allegria. Oltre sei mila persone sono attese per l’evento “Buon compleanno Sic” al quale prenderanno parte anche volti noti del piccolo schermo e amici di sempre come Valentino Rossi e Andrea Dovizioso.
Intanto Stefano Picchi, un cantautore e musicista lucchese, ha voluto ricordare il Sic, la sua vita e la sua morte, con una canzone dal titolo inequivocabile “Marco piega a mille all’ora”. In questa melodia, molto toccante, una frase mi ha colpito in particolar modo e con questa frase voglio ricordare Marco Simoncelli.
“E un sorpasso in sella vale di più… di una corsa in coda… di una vita in difesa… di chi è pronto alla resa.”